Troppo spesso relegata nell’ambito delle preoccupazioni estetiche, talvolta trattata come un lusso, la salute della nostra bocca è invece da tenere nella massima considerazione. Denti e strutture del cavo orale, infatti, ci permettono di svolgere funzioni fondamentali: respirare, mangiare e bere, parlare. Ci consentono di sorridere e di comunicare con gli altri. Vediamo quali sono le principali minacce al benessere della nostra bocca e, soprattutto, come preservarlo nel tempo.
LE MALATTIE DEL CAVO ORALE
Che cosa può rovinarci il sorriso? Carie e malattia parodontale, la perdita dei denti, eventi traumatici e tumori del cavo orale. Tutte queste patologie, dalla più lieve alla più grave, tendono ad essere legate all’avanzare dell’età e a condizioni socioeconomiche svantaggiate. Sono infatti gli stili di vita salutari, la capacità e la possibilità di mettere in atto strategie di prevenzione e di intervenire tempestivamente in caso di problemi a fare la differenza. Come ricordano le società scientifiche di riferimento, i primi nemici della salute orale sono una cattiva igiene orale, il fumo di tabacco, una dieta non corretta, ma anche lo stress e la sedentarietà. Inoltre ci sono ormai evidenze convincenti che mostrano una correlazione fra malattie dei denti e delle gengive e patologie serie e diffuse come quelle cardiovascolari e il diabete.
IL FUMO
Non c’è parte della bocca che non sia danneggiata dall’azione del fumo di tabacco. Sui denti viene alterata
la colorazione, con macchie e ingiallimento, e aumenta l’incidenza di placca e di carie. Le gengive dei fumatori sono più soggette a infezioni batteriche che possono dare origine a parodontite (o piorrea), un’infiammazione della struttura che sostiene i denti, che si manifesta con le gengive che si ritirano fino, nei casi più gravi, a rendere instabili i denti e provocarne la caduta (anche sei volte più probabile nei forti fumatori). Anche le mucose della bocca subiscono il fumo; il rischio più diffuso è la leucoplachia, una placca bianca dovuta all’alterazione dell’epitelio, da tenere sotto attento controllo perché può evolversi in un tumore. Anche le infezioni e le candidosi sono più frequenti nei fumatori, le procedure odontoiatriche possono essere gravate da complicazioni infettive e guarigioni più difficili.
LA DIETA E L’ALCOL
L’alcol è un fattore di rischio importante di tumore della bocca e della gola. Se combinato con il tabacco, poi, l’effetto dannoso è potenziato; quindi ridurre o eliminare il consumo di alcolici è un buon punto di partenza anche per il nostro
sorriso. Fondamentale inoltre l’attenzione all’alimentazione, ricordando che non sono solo i bambini a dover limitare i cibi ricchi di zuccheri, ma anche gli adulti; al contrario, cinque porzioni di frutta e verdura ogni giorno aiutano a mantenere pulita la bocca e a stimolare una corretta salivazione, prima alleata per una superficie forte e sana dei nostri denti. Per questo motivo è importante fare attenzione alla secchezza della bocca, ad esempio se si assumono farmaci che la provocano, e interpellare il medico che potrà consigliare dei rimedi efficaci.
I TUMORI DEL CAVO ORALE
Nel mondo, i tumori di bocca e labbra sono al sedicesimo posto per incidenza e mortalità. In Italia si registrano poco meno di diecimila nuove diagnosi l’anno fra tumori del cavo orale, faringe e laringe. I fattori di rischio sono noti (alcol e fumo in primis, poi le infezioni persistenti da alcuni ceppi di papillomavirus o HPV), ma sono poco controllati. Come ribadito dagli estensori del rapporto annuale dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica, la prevenzione «potrebbe dare ottimi risultati per la buona prognosi di queste neoplasie quando diagnosticate in fase precoce, ma le fasce sociali più a rischio sono poco sensibili ai controlli clinici periodici. Per questi motivi, oltre la metà dei casi vengono diagnosticati in fase localmente avanzata o già metastatica».
RIDURRE IL RISCHIO SI PUÒ
Da tempo si sommano evidenze dei benefici di smettere di fumare: il rischio di tumori del cavo orale diminuisce tanto più quanto più si prolunga l’astinenza dalle sigarette, e cala rapidamente l’incidenza delle leucoplachie. Si calcola che dopo vent’anni il rischio diventi simile a quello di chi non ha mai fumato, ma bastano quattro anni per ridurlo di un terzo. E l’alcol? Un forte bevitore che smette dopo vent’anni ha un rischio quasi dimezzato.
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