Dimmi che giorno è e ti dirò come sei. Sembra lo slogan di una réclame un po’ retrò, ed invece non è altro che la sintesi di un interessante studio pubblicato sulla rivista scientifica Royal Society Open Science, che mostra come l’umore tenda a cambiare nel corso della settimana.
Questa ricerca sui cambiamenti umore – condotta dagli studiosi Eric Mayor e Lucas Bietti – ha preso come riferimento il tono emotivo e le emoticon dei messaggi “cinguettati” su Twitter. Il campione indagato è notevole: sono stati analizzati sette milioni di messaggi che si riferivano a se stessi e al proprio stato e ben 18 milioni di messaggi che testimoniavano gli stati d’animo di parenti e amici.
Evviva il giovedì
I risultati emersi sono davvero interessanti. La settimana sembra iniziare subito in salita: a partire dalla domenica pomeriggio, infatti, si evidenzia un peggioramento dell’umore. Del resto sta per riprendere il lavoro, ed ecco che il relax e i piaceri del weekend iniziano a sembrare improvvisamente lontani. È solamente il martedì pomeriggio che, pian piano, iniziamo ad usare parole connotate positivamente da un punto di vista psicologico. Il giovedì si è tutti più amichevoli: del resto metà della settimana è andata, come non rallegrarsene!
Anche l’orario è importante
Ma la ricerca ha rivelato anche un altro particolare: esiste anche una variabilità quotidiana degli stati d’animo. In base ai messaggi su Twitter l’umore migliore tende ad emergere fino alle dieci della mattina. Dopo si assiste ad un tracollo, forse in contemporanea con i problemi che si iniziano ad incontrare sul lavoro.
Le parole contano
Come se non bastasse, ad inizio settimana, su Internet si concentrano le ricerche relative agli argomenti sanitari. Le parole più cliccate infatti risultano essere “influenza”, “malattie sessualmente trasmesse”, “diabete” e “menopausa”. Ci sono però anche i buoni propositi: il lunedì infatti è il giorno in cui il maggior numero di persone prova a smettere di fumare. Lo dimostra una ricerca statunitense pubblicata sulla rivista scientifica Jama ed anche un’analisi effettuata sui termini di ricerca utilizzati su Google. Appare innegabile, dunque, una relazione tra i comportamenti più rilassanti del fine settimana ed il “pentimento” psicologico del lunedì.
Non sono tanto i risultati in sé a richiamare l’attenzione (del resto alcuni possono essere facilmente intuiti), ma è interessante porre l’accento sul modo in cui un social network possa essere una fonte affidabile per la ricerca psicologica. Permette infatti di utilizzare in modo abbastanza agevole grandi quantità di dati su emozioni e stati d’animo, prendendo in considerazione un campione di popolazione reale, piuttosto che il classico studio condotto in laboratorio.
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