La qualità della vita nelle città italiane per fasce d’età: Ravenna vince per i giovani, Siena per i bambini e Trento per gli anziani.
Terza edizione per il report realizzato dal Sole 24 ore e presentato al Festival dell’Economia di Trento che analizza la qualità della vita per le tre fasce d’età più significative: bambini da 0 a10 anni, giovani da 18 a 35 e over 65. La ricerca come ogni anno valuta la classifica sulla base delle “risposte” del territorio ai bisogni specifici dei tre target generazionali, i servizi a loro rivolti e le loro condizioni di vita e di salute. L’analisi è condotta attraverso 36 indicatori, ciascuno con un punteggio da 0 a 100. Quest’anno tra i nuovi indicatori debuttano la retta della mensa scolastica (categoria bambini), l’indice di soddisfazione del proprio lavoro (giovani), l’indice di solitudine (anziani).
I trend della salute
Dal confronto con i risultati dello scorso anno emergono nuovi trend: aumenta il numero di pediatri e geriatri (+4,91%) anche se diminuiscono gli infermieri. Sale il consumo di farmaci per malattie croniche e antidepressivi, particolarmente tra gli anziani. Si legge sul report: “Le malattie croniche sono in forte aumento. La fragilità aumenta sia con l’età che con la povertà e questo è evidente soprattutto al Sud”. Dai dati risulta ad esempio che il consumo di farmaci per la broncopneumopatia cronica ostruttiva è quasi doppio a Napoli rispetto a Milano.
Qualità della vita nelle città italiane: anziani
La migliore città dove vivere da anziani? Nessun dubbio, Trento, che registra tre record assoluti: per la speranza di vita (+21,6 anni per gli over 65, versus Napoli e Siracusa maglia nera con 19), l’assistenza domiciliare e il trasporto degli inabili. Non a caso è terza per il consumo di farmaci per malattie croniche. Gli anziani trentini sono, inoltre, al riparo dall’inquinamento acustico, dalla solitudine e possono contare su una rete efficace di Rsa. Il Trentino Alto Adige è vincitore assoluto con Bolzano seconda sul podio nazionale, mentre il terzo posto spetta alla città di Fermo. Per numero di posti letto nelle Rsa (61 ogni 1000 over 65) svetta Asti, BAT (Barletta-Andria-Trani) ha il primato per minor quota di anziani che vivono soli, Foggia si distingue per la percentuale di infermieri e il basso ricorso agli antidepressivi.
Qualità della vita nelle città italiane: giovani
La Romagna guida la classifica del benessere dei giovani, con Ravenna e Forlì-Cesena rispettivamente prima e seconda per il basso tasso di disoccupazione, numero di laureati e di attività ricreative. Terza è Ferrara, tutte e tre sono al 13° posto per numero di neet, ossia giovani che non studiano né lavorano, mentre Verona è l’unica che rimane sotto il livello del 10% (all’opposto c’è Caltanissetta con il 46 %). Cuneo fa registrare il più alto tasso di soddisfazione per il proprio lavoro: qui si segnalano il secondo posto occupato da Enna e la maglia nera assegnata a Taranto che anche per questo finisce dietro a tutte in classifica generale.
Qualità della vita nelle città italiane: bambini
Rispetto agli indici che riguardano il benessere di giovani e anziani le città si mostrano più impegnate nel garantire le aspettative legate al mondo dei più piccoli. Se Siena è prima davanti ad Aosta, il Centro conquista qualche primato con Roma (prima per il minore “peso” delle rette delle mense scolastiche) e Macerata (per l’assenza di delitti denunciati a danno di minori). Il Sud e le Isole mantengono alcune eccellenze come quelle sarde di Cagliari (per numero dei pediatri) e di Nuoro (spazi abitativi molto ampi), mentre perde posizioni Crotone fanalino di coda.
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