Vogliamo abitare nella città italiana in cui si vive meglio? Allora dobbiamo trasferirci a Parma. É quanto emerge dal 23esimo rapporto sulla qualità della vita in Italia, stilato da ItaliaOggi e Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con Cattolica Assicurazioni.
La città emiliana ha compiuto una vera e propria scalata: l’anno scorso, infatti, occupava la 40esima posizione. Un trend che, però, non interessa solo Parma: anche i grandi centri urbani del Centro Nord, infatti, hanno fatto un bel balzo in avanti. Bologna passa dal 27esimo posto dello scorso anno al quarto. Ancor meglio Milano che guadagna ben quaranta posizioni (salendo al quinto posto dal 45esimo) e Firenze, da 31esima a sesta. Si tratta di un risultato collegato al cluster “Metropoli”, ossia il raggruppamento di aeree urbane del centro-nord che ha fatto registrare un’ottima capacità di reazione alla pandemia.
Ma cosa significano questi numeri?
In 63 province su 107 la qualità della vita viene definita “buona” o “accettabile”: ciò significa che 22 milioni e 255 mila residenti (che rappresentano il 37,4% della popolazione italiana) vivono in territori contraddistinti da una qualità di vita insufficiente. Nella scorsa edizione questo numero ammontava al 42,5%. L’indagine, così, conferma purtroppo il divario Nord-Sud. Le città in fondo alla classifica si trovano tutti nell’Italia meridionale. La maglia nera va a Crotone, preceduta da Napoli e Foggia. Roma si piazza invece al 54esimo posto (perde quattro postazioni rispetto all’anno passato), seguita da Matera, prima provincia meridionale per qualità della vita.
Reddito e ricchezza
Per quanto riguarda il reddito e la ricchezza, Milano mantiene saldo il primo posto, seguita da Trieste, Bologna e Parma. Anche in questo caso si evidenzia il divario: le 27 posizioni di testa comprendono quasi tutte città del nord. Ci sono 5 province piemontesi (Torino, Novara, Vercelli, Biella e Cuneo); 5 lombarde (Milano, Monza e Brianza, Lecco, Cremona e Bergamo) e Genova in rappresentanza della Liguria. E poi il nord est: le due province del Trentino-Alto Adige; 3 del Veneto (Belluno, Verona e Padova), il Friuli Venezia Giulia al completo, ad eccezione di Gorizia. E poi le province emiliano-romagnole (senza Forlì-Cesena e Rimini). Inoltre, l’Italia centrale è rappresentata da un’unica provincia: Firenze.
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