L’annuncio della sua imminente chiusura, nel mese di giugno, aveva lasciato tante persone attonite: perché Publiphono non è solo la radio ufficiale dell’estate riminese. Attraverso i suoi altoparlanti, sistemati di fianco alle cabine dei bagnini in ogni stabilimento della Riviera, ha trasmesso canzoni, i classici intramontabili, le hit più in voga. Ma non solo. “E’ stato smarrito un bambino, indossa un costumino di colore arancione, si trova ora nello stabilimento 43…”, centinaia di migliaia di annunci come questo sono stati lanciati dalle frequenze di Publiphono, la radio per antonomasia dell’estate riminese. Musica dunque, ma in primis un servizio pubblico di importanza cruciale, soprattutto lungo le grandi spiagge di Rimini, nelle quali un bambino facilmente riesce a sfuggire all’occhio dei genitori o dei nonni, percorrendo tratti di lido più o meno lunghi.
Dal 1947, anno della sua fondazione, le frequenze di Publiphono hanno diffuso oltre 130 mila annunci di smarrimento, la maggior parte dei quali si è risolta con un lieto fine.
Non è difficile immaginare dunque, lo sgomento davanti alla notizia dell’imminente chiusura della radio, diventata un punto di riferimento della riviera romagnola. Il provvedimento sembrava necessario a causa dei mancati introiti pubblicitari durante le drammatiche settimane del lockdown. Tanti i turisti, soprattutto gli habitué delle vacanze in riviera, che si sono sentiti orfani all’idea di quei 16 chilometri di spiaggia al silenzio. Ma fortunatamente il pericolo è scampato. Ad inizio luglio l’emittente è tornata di nuovo operativa, grazie ad un contributo del Comune. E c’è stata anche un’importante novità: il servizio sarà attivo tutto l’anno, non più soltanto nei mesi estivi. Tutto bene quel che finisce bene, dunque.
Non solo musica, la voce rassicurante della riviera romagnola
Grazie al suo operato, Publiphono ha permesso, in questi anni, di ritrovare migliaia e migliaia di persone disperse nel corso delle stagioni estive. Bambini per la maggior parte, ma non solo. Il servizio si è rivelato utile anche per i senior. “I bimbi, di solito, si trovano abbastanza in fretta, ma quando si perde un anziano diventa più complicato”, racconta un bagnino. Soprattutto quando viene meno la memoria.
“Una signora di 78 anni, qualche settimana fa, ha parcheggiato la macchina, ha prenotato lettino ed ombrellone in un lido e poi ha cominciato a camminare, senza meta. Intorno all’ora di pranzo arriva l’allarme: non sapeva più da dove venisse, si ricordava soltanto del bagnino con la barba che l’aveva condotta fino all’ombrellone”, racconta l’uomo. Grazie all’annuncio, e dopo un giro di telefonate, finalmente si è riusciti a rintracciare il lido, e quindi anche la borsa con gli effetti personali della signora.
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