Fast Heroes è un progetto didattico internazionale rivolto ai più piccoli per riconoscere i principali sintomi dell’ictus e chiamare tempestivamente i soccorsi.
Fast Heroes è il nome della campagna internazionale, ideata dal Dipartimento di Istruzione e Politiche Sociali dell’Università di Macedonia (Grecia), destinata agli asili e alla scuola primaria, che si basa sul legame speciale tra nonno e nipote: i pazienti colpiti da ictus, infatti, hanno mediamente 73 anni. L’idea centrale degli ideatori è “imbrigliare” l’entusiasmo dei bambini per l’apprendimento e quindi incoraggiarli a condividere le conoscenze che hanno acquisito sui banchi con i loro cari, in particolare proprio con i loro nonni. A partire da cartone animato semplice (in cui il piccolo Matteo si trasforma in eroe per combattere il “Trombo malefico” e salvare la vita al nonno Franco), Fast Heroes insegna a leggere i primi segnali della malattia e ad attivare i primi soccorsi componendo il numero di emergenza 112 valido in tutta Europa.
Investire nella salute a scuola
Il progetto, al quale hanno già aderito 5.805 scuole, 11.235 classi, 251.666 alunni e 16.492 insegnanti, è sostenuto dalla World Stroke Organization (Organizzazione Mondiale dell’Ictus) con il supporto di “Angels Initiative”, un’organizzazione internazionale impegnata a migliorare l’assistenza sanitaria nel campo dell’ictus. In Italia il progetto è promosso da A.L.I.Ce. Italia Odv, l’Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale.
L’importanza della prevenzione
Nel momento stesso in cui si verifica un ictus, le cellule cerebrali iniziano a morire, ma la ricerca ha dimostrato che spesso le persone non riconoscono in tempo i segni chiave della malattia. Aumentare la conoscenza sui segnali a cui prestare attenzione e ribadire l’importanza di contattare immediatamente i soccorsi può davvero fare la differenza e, in ultima analisi, contribuire a salvare vite umane.
Infatti, se l’ictus colpisce circa 150 mila persone ogni anno, circa l’80% del totale dei casi può essere evitato grazie alla diagnosi precoce, a partire dall’ individuazione delle condizioni sulle quali è possibile intervenire. Oltre ad apportare le opportune modifiche allo stile di vita, è importante curare le patologie che ne sono la causa, come ipertensione, diabete e fibrillazione atriale. Fondamentale poi è cogliere i primi segnali leggendo il linguaggio del corpo, come appunto insegna il materiale cartaceo e video che gli ideatori della campagna forniscono su richiesta ai bambini, insegnanti e genitori che vi prendono parte.
Controllare i segnali del corpo
Nel linguaggio immediato del gioco e dei cartoons (la campagna presenta una serie di personaggi animati vestiti da supereroi), Fast Heroes spiega cosa è l’ictus e cosa fare in caso di un attacco sospetto. Bisogna infatti chiedere alla persona colpita di sorridere, per verificare una paresi facciale. Ma anche spingerla a sollevare le braccia in alto e a controllare se ha difficoltà di linguaggio. Ed essere poi rapidi nell’attivare i soccorsi telefonici (da qui l’aggettivo “fast”, in inglese “veloce”). L’ictus, come l’infarto e i grandi traumi, è una patologia “tempo dipendente”, nella quale cioè la rapidità di intervento può fare la differenza tra la vita e la morte.
A.L.I.Ce. Italia: battere l’ictus sul tempo? Si può
“Riconoscere i sintomi dell’ictus è molto importante – sottolinea Andrea Vianello, presidente di A.L.I.Ce. Italia Odv – .È infatti fondamentale che chi ne presenta anche solo uno sia portato il più rapidamente possibile negli ospedali dotati dei centri organizzati per il trattamento di questa malattia, le Unità Neurovascolari. Solo così si riduce il rischio di mortalità, si evitano casi particolarmente gravi e si limitano danni futuri. In particolare, le conseguenze di disabilità di varia entità, spesso invalidanti per la persona colpita e drammatici per la famiglia”.
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