Il 1° novembre si celebrano ‘Tutti i Santi’, una festa cristiana nata nel medioevo che oggi è diventata anche una tradizione civile e gastronomica
Oggi il calendario si colora di rosso. Il primo novembre è una giornata di festa, in cui scuole e uffici – pubblici e privati – sono chiusi. Si festeggiano “Tutti i Santi” della tradizione religiosa cristiana. La ricorrenza giunge dal lontano 835, quando Papa Gregorio IV ha scelto questa data per onorare i santi apostoli, i martiri e i confessori. Oggi, per tradizione, ognuno va al cimitero per assistere ad una messa o per lasciare un fiore ai propri cari defunti.
Non solo religione
Accanto all’usanza religiosa, ci sono anche consuetudini civili. In Puglia, a Carpignano Salentino, un comune di provincia di Lecce, il paese si trasforma. Per tre giorni, dal 30 ottobre al 1° novembre, c’è la “Fiera di Ognissanti“. La manifestazione affonda le sue origini all’anno 1000: era legata al culto dei Santi Medici e si svolgeva nei pressi della Chiesa di San Cosimo, nel vicino casale di Cabierno. Il cuore della fiera era lo scambio di prodotti agricoli, attrezzi e grossi animali. Nel tempo si sono aggiunti i manufatti artigianali. Oggi si svolge anche la tanto attesa “sagra del maiale”. Tra cortei storici, fiere, sfilate di carri e cavalli e rievocazioni, gli abitanti si spogliano degli abiti del XXI secolo e indossano quelli della tradizione medievale. Il tutto accompagnato dai sapori tipici locali.
Primo novembre è anche sinonimo di buon cibo
In Italia, Ognissanti è sinonimo anche di buon cibo e si fonde con un’altra festa vicina in calendario: quella dei morti, il 2 novembre. In Lombardia è tipico mangiare il “pan dei morti”, una miscela di cacao, spezie, mandorle, vinsanto e fichi secchi; in Emilia e nel Lazio ci sono le “fave del morto”, a base di farina di mandorle e pinoli; in Umbria gli “stinchetti dei morti”, fatti con farina di mandorle e cannella, mentre in Puglia c’è la “colva” ottenuta impastando grano, melograno, cioccolato e noci.
Arrivano dalla Sicilia i famosi dolci della Martorana, fatti con pasta di mandorle, mentre nell’altro capo dell’Italia, in Trentino, si mangia il risotto con la zucca, alimento principe dell’autunno. In Campania, per la precisione a Napoli, c’è il torrone dei morti, a base di cioccolato. E le tradizioni culinarie arrivano anche da oltreoceano. In Ecuador è tradizione preparare biscotti di marzapane a forma di bambini con gli zuccheri colorati.
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