Le cronache e i dati diffusi di recente dall’Inail confermano che nei primi mesi del 2022 c’è stato un “deciso aumento” delle denunce di incidenti, anche con esito mortale, e una crescita delle patologie imputabili all’attività lavorativa. In questa giornata, il punto sulla situazione italiana in merito alla sicurezza sul lavoro.
A 90 anni, Giovanni lavorava ancora con il suo trattore quando è rimasto schiacciato dal mezzo nelle compagne di Paludi, Cosenza, a causa di condizioni di scarsa sicurezza. Mentre aveva 32 anni appena compiuti Davide, quando ha perso la vita per un incidente nella ditta di imballaggi in cui era assunto ad Arquata Scrivia, in provincia di Alessandria.
Gli incidenti si sono verificati nei primi giorni di aprile, quando si è aperto anche il processo per la morte di Luana, la giovane 22enne vittima un anno fa del malfunzionamento di un orditoio in un’azienda tessile di Prato la cui storia ci ha commosso e indignato per mesi. Luana era coetanea di Michele, addetto alle consegne di una pizzeria veronese che, il 17 aprile 2021, per difendere una ragazza da due bulli fu accoltellato in volto durante una consegna. È stato più fortunato: se l’è cavata con tre interventi chirurgici che gli hanno curato la cicatrice, almeno quella che gli ha deturpava il viso. L’ Inail ha riconosciuto al giovane l’infortunio sul lavoro.
È stato un Tribunale, invece, a stabilire che il cancro ai polmoni di un verniciatore dell’azienda automobilistica Sevel di Atessa, Chieti, fu malattia professionale. Dopo 10 anni di lavoro senza protezioni dalle inalazioni e adeguati sistemi di aerazione. L’operaio è morto 6 anni fa. Ora i familiari riceveranno la cosiddetta “rendita ai superstiti” dall’ Inail, con gli arretrati pari a 126mila euro.
Sono solo alcune delle più recenti storie di vittime di incidenti e malattie che rendono ancora oggi urgente affrontare con fermezza il tema della sicurezza sul lavoro. Tanto più in occasione della Giornata internazionale dedicata a lavoratrici e lavoratori che si celebra oggi.
Tornano a crescere incidenti e malattie professionali
I dati diffusi di recente dall’ Inail confermano che siamo ben lontani dal raggiungere l’obiettivo di una piena tutela del diritto dei lavoratori alla salute e alla sicurezza. Anche se i dati a disposizione sono provvisori, l’Istituto segnala che “nel primo bimestre del 2022 si registra, rispetto all’analogo periodo del 2021, un deciso aumento delle denunce di infortunio in complesso, un incremento di quelle mortali e una lieve crescita delle malattie professionali”. Incrementi che, per il Presidente dell’ Inail, Franco Bettoni, sono “preoccupanti” e impongono “una seria riflessione per stimolare maggiore attenzione verso il tema della salute e sicurezza sul lavoro”.
Le denunce di infortunio in aumento di quasi il 50%
A gennaio e febbraio 2022, le denunce di infortunio sono aumentate del 47,6% rispetto allo stesso periodo del 2021. Sono state 121.994, di cui 114 con esito mortale. Nel 2021 erano state 82.634; due anni fa, quindi alla vigilia del lockdown, 96.549.
Ad aumentare sia gli infortuni avvenuti nei luoghi di lavoro (+49,9%, da 74.688 del 2021 a 111.975 del 2022) sia quelli in itinere, cioè nel tragitto di andata e ritorno fra casa e lavoro: sono saliti da 7.946 a 10.019, pari al 26,1% in più sull’anno.
Quattro infortuni su 10 fra gli over 45. Donne, Industria e Nord-Ovest i più colpiti
Gli infortuni aumentano sia fra le donne che fra gli uomini. Ma in percentuale superiore fra le lavoratrici: +65,8% di denunce (da 34.990 a 58.004) rispetto al +34,3% registrato fra i lavoratori (da 47.644 a 63.990 denunce). Ad essere interessate tutte le fasce d’età, ma il 39% dei casi riguarda lavoratori di età compresa fra i 45 e i 59 anni.
L’industria e i servizi sono i settori che hanno il triste primato di infortuni denunciati, 103.661 nel primo bimestre 2022, dunque il 46,9% in più del 2021. Seguono i lavoratori dipendenti delle amministrazioni statali che rientrano nella Gestione per conto dello Stato, ad esempio i medici docenti o assistenti universitari o gli insegnanti e il personale amministrativo delle scuole. Le denunce di infortunio sono passate da 8.718 a 14.898, dunque il 70,9% in più. In Agricoltura, invece, l’incremento è più moderato: da 3.351 a 3.435 denunce, + 2,5%.
A livello di aree geografiche, le denunce sono aumentate del 65,4% nel Nord-Ovest, del 55,5% al Sud. Seguono Isole (+53,3%), Centro (+44,3%) e Nord-Est (+28,6%). Tra le regioni con i maggiori aumenti percentuali ci sono la Campania, la Liguria e la Valle d’Aosta. Fra i lavoratori di nazionalità italiana le denunce aumentano del 50,8%, mentre fra gli extracomunitari del 36% e fra i comunitari del 20,1%.
In due mesi oltre 100 le vittime del lavoro
Purtroppo, come abbiamo anticipato, nei primi due mesi del 2022 sono già 114 i lavoratori che hanno perso la vita in incidenti denunciati all’ Inail. Dieci vittime in più rispetto a quelle del primo bimestre del 2021 e 6 in più rispetto allo stesso periodo del 2020. Ad aumentare sono in particolare gli incidenti per la scarsa sicurezza nel tragitto fra casa e lavoro, che passano da 19 a 29, e quelli che riguardano lavoratrici e lavoratori del settore Industria e Servizi (da 84 a 100 denunce). Guardando alle aree geografiche del Paese, gli infortuni mortali aumentano ovunque salvo che al Sud e nel Nord-Est, anche se fra le regioni con gli aumenti maggiori ci sono Lombardia (+10 decessi) e Sicilia (+7). Fra le classi di età, l’aumento più rilevante colpisce i 30-44enni (da 15 a 28 casi), seguiti dai 55-64enni (da 33 a 38).
In aumento anche le malattie professionali: più di 8.000 denunce
Sono state invece 8.080 le denunce di malattie contratte nei luoghi di lavoro. In aumento di 279 casi rispetto al 2021 (+3,6%). Prevalgono le denunce che provengono dall’Agricoltura (+10,2%) e dalle Isole (+18,7%). Fra i lavoratori i casi sono in aumento, passando da 5.671 a 5.966 (+5,2%); per le lavoratrici invece si registra un calo di 16 casi e le denunce passano da 2.130 a 2.114 (-0,8%). Sono soprattutto i lavoratori comunitari a denunciare malattie professionali (+32,9% dei casi); seguono dagli italiani (+3,6%), mentre le denunce sono in calo fra gli extracomunitari (-8,9%).
“Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nel primo bimestre del 2022, le prime tre malattie professionali denunciate” segnala il report Inail. A seguire, tumori e dalle malattie del sistema respiratorio.
Investire nella cultura della sicurezza sul lavoro, fin dai banchi di scuola
“L’andamento degli infortuni nel periodo 2019-2021, al netto dei contagi Covid, presenta elementi di evidente complessità” commenta il Presidente Inail, Franco Bettoni. “Nel nostro Paese – sottolinea – manca ancora una reale cultura della prevenzione, che va costruita iniziando dai banchi di scuola; conservandola poi nel tempo con adeguati interventi di informazione e formazione continua per tutti gli attori del ciclo produttivo. Una valida politica di prevenzione, l’interiorizzazione della cultura della sicurezza, non penalizzano l’impresa sul mercato, anzi, possono costituire elemento determinante di affermazione e competitività”.
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