Nel 2018, in Italia, la spesa farmaceutica nazionale è stata pari a 29,1 miliardi di euro. Il 77% della quale ha riguardato farmaci rimborsati dal Ssn.
A dircelo è l’ultimo Rapporto dell’OsMed-Aifa, l’Osservatorio Nazionale sull’impiego dei farmaci: ogni cittadino ha speso in media circa 482 euro (343,3 a carico del Ssn). La spesa globale è calata dello 0,1%, ma quella a carico dei cittadini è cresciuta, raggiungendo gli 8,379 miliardi. Nel 2017 si era fermata a 8,075 miliardi.
Ad assorbire oltre il 60% della spesa in assistenza convenzionata è la fascia di popolazione con più di 64 anni, la stessa a cui è prescritto circa il 70% delle cosiddetta “dose definita giornaliera”.
I più prescritti? I farmaci per l’apparato cardiovascolare, i medicinali antimicrobici per uso sistemico e quelli per l’apparato gastrointestinale. Così, in media, nel 2018, il 98% degli anziani ha ricevuto almeno una prescrizione farmacologica e, ogni giorno, sono state dispensate per ogni utilizzatore oltre 3 dosi.
Tra i senior, l’uso regolare di farmaci o più farmaci insieme è dovuto al prevalere di patologie croniche e multiple. Da una parte possono migliorare la qualità e la durata della vita, ma dall’altra possono generare effetti negativi, soprattutto se sommati l’uno all’altro.
Passi d’Argento, sistema di sorveglianza dell’Istituto Superiore di Sanità dedicato agli over 65, ha indagato proprio l’uso consapevole dei farmaci in questa fascia di popolazione mediante alcune interviste mirate. I dati emersi nel periodo 2016-2018 hanno mostrato che:
- circa 9 anziani su 10 hanno assunto farmaci nella settimana che ha preceduto l’intervista;
- il 40% del campione, cioè più di 1 su 3, ha affermato di averne consumati almeno 4 tipi diversi;
- solo il 42% ha riferito che il proprio medico nei 30 giorni precedenti l’intervista ha verificato l’uso corretto dei farmaci prescritti (dosaggio, orario e giorni di assunzione);
- l’assunzione di farmaci – in particolare di 4 diversi tipi o più – cresce con l’età (55% fra gli over 84);
- è più frequente fra persone con difficoltà economiche (52%) e fra quelle con livello di istruzione più basso (45%).
- l’assunzione di almeno 4 farmaci diversi riguarda il 42% di chi è affetto da una patologia cronica e ben l’80% di chi presenta due o più patologie croniche insieme, come cardiopatie, ictus o ischemia cerebrale, tumori, malattie respiratorie croniche, diabete, malattie croniche del fegato e/o cirrosi, insufficienza renale.
In alcune realtà del Sud, come Calabria, Sicilia o Campania – qui gli anziani sono circa la metà della popolazione regionale! – si fa uso di almeno 4 farmaci diversi. Ma in altre realtà del Nord, come il Piemonte, questo trend riguarda poco più del 20% di tale fascia d’età.
La Basilicata è la regione dove c’è maggiore attenzione da parte del medico nell’assunzione dei farmaci con il 61,2%, seguono la Campania (con il 56,3%) e la Calabria (con il 54,8%). Fanalino di coda in questa classifica è l’Emilia Romagna: su un 43,3% di senior che assume 4 o più farmaci solo il 18,4% ha dichiarato attenzione del medico alla loro corretta assunzione.
© Riproduzione riservata