L’equilibrio del corpo è un processo dinamico. E rappresenta il risultato di continui aggiustamenti del tono muscolare ad opera del sistema di controllo centrale, che raccoglie le informazioni visive, propriocettive e vestibolari, generando la risposta. I suoi disturbi si chiamano presbistasia.
Mantenere l’equilibrio è, dunque, una vera a propria attività che dipende anche dall’esperienza e dalla memoria. Con il passare degli anni può presentare alcuni problemi legati all’indebolimento dei meccanismi muscolari e sensoriali. I disturbi dell’equilibrio si conoscono con il nome di presbistasia, dal greco “presbys” (vecchio) e “stasis” (stabilità).
I sintomi
I sintomi che si manifestano con la presbistasia sono spesso capogiri e vertigini, senso di sbandamento, vista offuscata, confusione, disorientamento, nausea. Si tratta di condizioni che possono presentarsi per brevi o lunghi periodi, e in questo caso portare ad affaticamento e depressione, ma anche cambiamenti nella frequenza cardiaca e nella pressione sanguigna.
Le cause della presbistasia
A causare la presbistasia possono essere i deficit circolatori a carico del microcircolo del labirinto, la cavità dell’orecchio interno i cui recettori sono essenziali per il mantenimento dell’equilibrio. Spesso questi disturbi a carattere circolatorio sono anche accompagnati da acufeni, percezioni sonore in assenza di rumori esterni. L’alterazione dell’equilibrio può anche essere associata a patologie del labirinto come la malattia di Ménière, la neurite vestibolare, la labirintite.
Altre possibili cause possono essere i problemi circolatori, come i cambiamenti di pressione sanguigna, l’assunzione di alcuni farmaci, le patologie del sistema nervoso come il Parkinson, i disordini osteoarticolari, le patologie del sistema visivo, quelle psichiatriche, o un’alimentazione carente.
I rischi della mancanza di stabilità
Il rischio più importante è l’aumento delle possibilità di una caduta accidentale , e lo strumento più idoneo a calcolarlo è la stabilometria, un esame che misura le oscillazioni del soggetto al quale viene chiesto di restare in piedi il più fermo possibile per un tempo variabile fra i 10 e i 60 secondi. Le oscillazioni vengono controllate ad occhi aperti e chiusi.
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