Un disturbo comune con l’avanzare dell’età è la presbiacusia, ossia la riduzione o la perdita dell’udito correlata all’invecchiamento fisiologico.
La presbiacusia è una ridotta sensibilità uditiva può essere più o meno intensa e associata al rallentamento dell’elaborazione centrale dello stimolo sonoro. E anche alla difficoltà di localizzare la provenienza del suono e del comprendere una conversazione se ci si trova in ambienti molto rumorosi.
Le cause della presbiacusia
Le cause dell’insorgere della presbiacusia possono essere legate ad un ispessimento della membrana del timpano, ad una degenerazione delle cellule responsabili della trasmissione dell’impulso sonoro a livello centrale, alla perdita di elasticità della membrana basilare della coclea, alla riduzione del numero di ciglia presenti nel sistema uditivo, a processi degenerativi che si verificano a livello delle articolazioni ossiculari.
I sintomi
I sintomi iniziali sono molto lievi, e il paziente tende per questo a non dargli peso, perché non sente solo determinati tipi di suoni ad alta frequenza, ma con l’avanzare del tempo, cresce la difficoltà a comprendere le conversazioni, e i suoni a frequenze più basse. Possono anche presentarsi altri sintomi come acufeni e disturbi dell’equilibrio.
Per arrivare a una diagnosi è necessario sottoporsi a un esame audiometrico, in cui si determina la soglia di minima udibilità del paziente e si individuano eventuali deficit o anomalie. Di solito chi soffre di presbiacusia manifesta un innalzamento della soglia uditiva nell’area delle alte frequenze.
Le terapie
Non esiste una cura specifica per questo disturbo, ma ci si può convivere con l’impiego di apparecchi acustici e impianti cocleari. I primi sono dispositivi elettronici che attraverso un microfono, riescono a rilevare il suono per poi amplificarlo e inviarlo all’orecchio tramite un altoparlante. Gli impianti cocleari vengono inseriti chirurgicamente nell’orecchio e svolgono la funzione della parte dell’orecchio interno alterata o degenerata, inviando direttamente le informazioni al nervo cocleare che dovrà essere quindi perfettamente funzionante.
Esiste poi la possibilità di svolgere una riabilitazione uditiva, per insegnare al paziente a potenziare il riconoscimento e l’interpretazione del linguaggio labiale. Il tutto dipende dal grado di intensità del deficit uditivo, che dovrà essere stabilito da uno specialista.
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