Donatella Di Pietrantonio è la vincitrice del Premio Strega 2024 con il romanzo L’età fragile, edito da Einaudi, che ha conquistato 189 voti
Sul podio anche Dario Voltolini con Invernale, pubblicato da La nave di Teseo, con 143 voti e Chiara Valerio con Chi dice e chi tace edito da Sellerio, con 138 voti.
Il romanzo vincitore
L’età fragile, che aveva già conquistato lo Strega Giovani 2024, era dato per favorito sin dall’inizio. Il libro affronta la violenza di genere, rievocando un fatto di cronaca nera accaduto in Abruzzo, sulla Maiella, terra natale dell’autrice, nel 1997, quando due ragazze furono uccise e una terza rimase ferita a seguito di una violenza sessuale, e narra il rapporto fra una madre, Lucia, e la figlia ventiduenne Amanda, scardinando lo stereotipo della sicurezza dei piccoli luoghi di provincia.
L’autrice
“Prometto che userò la mia voce scritta e orale in difesa di diritti per cui la mia generazione di donne ha molto lottato e che oggi mi ritrovo a verificare non più scontati”, ha dichiarato dopo la premiazione l’autrice, classe 1962, che oltre a dedicarsi alla scrittura da anni esercita come dentista pediatrica.
Il primo romanzo di Donatella Di Pietrantonio è Mia madre è un fiume, pubblicato nel 2011, dedicato alla sua terra natale. Nel 2013 arriva Bella mia, incentrato su L’Aquila e sul terremoto, che vince il premio Brancati. Nel 2017 arriva il successo con L’Arminuta, in cui la protagonista tredicenne viene spinta da quelli che credeva i suoi genitori a cercare la vera famiglia d’origine. Il libro vince il Premio Campiello e nel 2021 diventa la sceneggiatura di un film, per il quale Di Pietrantonio si aggiudica un David di Donatello. Nel 2020 esce Borgo Sud, finalista allo Strega 2021, che riprende le storie delle sorelle protagoniste de L’Arminuta.
Il secondo classificato
Invernale di Dario Voltolini racconta la perdita del padre, un evento particolarmente segnante nella sua esistenza, ma lo fa senza pietismo né retorica. Sullo sfondo c’è la periferia di Torino negli anni Settanta.
L’autore, classe 1959, ha scritto romanzi, racconti, radiogrammi, in uno stile spesso definito minimalista. È stato fra i fondatori del collettivo di scrittori e intellettuali raccolti intorno al blog Nazione Indiana.
Il terzo classificato
Chi dice e chi tace di Chiara Valerio si apre con una morte inaspettata e la protagonista, Lea Russo, comincia a investigare, ma la ricerca di informazioni sul caso diventa un pretesto per guidarla in un percorso di scoperta di sé e dell’ambiente in cui vive. La vicenda è ambientata negli anni Novanta a Scauri, paese natale di Valerio, al confine fra Lazio e Campania. Al centro del romanzo c’è l’amore fra donne, e il tema della difficoltà di essere donna in un mondo patriarcale.
L’autrice, classe 1978 e una laurea in matematica, ha scritto anche per il teatro e la televisione, e collabora con diversi quotidiani. Per l’Editore Marsilio ha ideato la collana Passa Parola, ed è fra le curatrici di Ad alta voce di Rai Radio 3.
Gli altri autori in classifica
Al quarto posto si è classificata Raffaella Romagnolo con Aggiustare l’universo, edito da Mondadori, con 83 voti; al quinto Paolo Di Paolo con Romanzo senza umani di Feltrinelli con 66 voti e al sesto Tommaso Giartosio con Autobiogrammatica di Minimum fax, con 25 voti.
La storia del Premio Strega
Il Premio è stato istituito a Roma nel 1947 dalla scrittrice Maria Bellonci e da Gudo Alberti, proprietario della casa produttrice del liquore Strega. Il vincitore della prima edizione fu Ennio Flaiano con Tempo di uccidere, mentre la prima donna a ricevere il riconoscimento fu Elsa Morante nel 1957 con L’isola di Arturo.
Lo scrittore Paolo Volponi fu invece il primo a vincere due volte: con La macchina mondiale nel 1965 e con La strada per Roma nel 1991. In anni più recenti anche Sandro Veronesi ha vinto due volte: nel 2006 con Caos calmo e nel 2020 con Il colibrì.
Alcune opere premiate sono diventate pilastri della letteratura, come Il nome della rosa di Umberto Eco e Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.
La premiazione
La scelta del vincitore è affidata a un gruppo di 400 uomini e donne del mondo della cultura, fra i quali anche gli ex vincitori. Coloro che compongono la giuria sono chiamati Amici della domenica, dal giorno prescelto per le loro prime riunioni. Ciascuno dei giurati può segnalare un’opera che ritiene meritevole di partecipare: attualmente sono ammesse al massimo 12 opere. Un’ulteriore selezione porta le finaliste a cinque, anche se in alcune edizioni è stato necessario aggiungere una sesta opera perché il regolamento prevede che ci sia almeno un libro pubblicato da un editore medio-piccolo. La premiazione avviene il primo giovedì di luglio, nel Museo nazionale di Villa Giulia a Roma.
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