Con un accordo da 1,25 miliardi di euro, Prada rileva il 100% di Versace, riportando in Italia uno dei marchi più iconici della moda e sfidando i giganti francesi del settore.
Un’operazione da 1,25 miliardi
Lo scorso 10 aprile, Prada ha annunciato ufficialmente l’acquisizione di Versace per 1,25 miliardi di euro, rilevando il 100% del marchio dalla holding angloamericana Capri Holdings. L’accordo, concluso in un contesto di incertezza economica globale, rappresenta una delle operazioni più significative nel panorama della moda italiana degli ultimi anni.
Il prezzo di vendita risulta inferiore rispetto ai 2,15 miliardi di dollari pagati da Capri nel 2018, riflettendo le attuali condizioni di mercato e le difficoltà finanziarie affrontate da Versace negli ultimi tempi.
Il ritorno di Versace sotto bandiera italiana
Con questa acquisizione, Versace torna a essere un marchio italiano a tutti gli effetti.
Patrizio Bertelli, presidente e amministratore esecutivo di Prada, ha dichiarato in un comunicato: “Siamo lieti di accogliere Versace nel Gruppo Prada e di avviare un nuovo capitolo per un marchio con cui condividiamo un impegno costante verso la creatività, la cura del prodotto e un forte patrimonio culturale. Il nostro obiettivo è di dare continuità all’eredità di Versace”.
Inoltre, Andrea Guerra, amministratore delegato del Gruppo Prada, ha sottolineato come l’acquisizione di Versace rappresenti un ulteriore passo nel processo di crescita e trasformazione del gruppo, introducendo una nuova dimensione, al tempo stesso diversa e complementare. Il potenziale di Versace è enorme ma, secondo Guerra, il percorso sarà lungo e richiederà pazienza e rigore nell’esecuzione.
Cambiamenti nella direzione creativa
L’acquisizione segna anche un cambiamento significativo nella leadership creativa di Versace. Donatella Versace, che ha guidato la maison dal 1997 dopo la scomparsa del fratello Gianni, ha lasciato il ruolo di direttrice creativa per diventare ambasciatrice del marchio. Il suo posto è stato preso da Dario Vitale, ex direttore del design di Miu Miu, portando così una nuova visione creativa proveniente dall’interno del Gruppo Prada.
Una mossa strategica
L’acquisizione di Versace da parte di Prada rappresenta una mossa strategica per rafforzare la posizione dell’Italia nel settore del lusso, storicamente dominato da conglomerati francesi come LVMH e Kering.
Prada, che già possiede marchi come Miu Miu, Church’s e Car Shoe, amplia così il suo portafoglio con un brand noto per il suo stile audace e distintivo. L’operazione potrebbe anche stimolare una maggiore competitività e innovazione nel settore, offrendo nuove opportunità di crescita e sviluppo.
Le reazioni del mercato
La notizia dell’acquisizione ha avuto un impatto immediato sul mercato. Le azioni di Capri Holdings hanno registrato un calo dell’11%, riflettendo le preoccupazioni degli investitori riguardo al prezzo di vendita e alle prospettive future dell’azienda. Capri ha dichiarato che la vendita di Versace permetterà di concentrarsi sul rilancio del marchio Michael Kors, che rappresenta circa il 70% delle sue entrate.
Per Prada, l’acquisizione di Versace rappresenta un’opportunità per espandere la propria presenza globale e attrarre una clientela più ampia. L’integrazione di Versace nel Gruppo Prada potrebbe portare a sinergie operative e a una maggiore efficienza, contribuendo a rafforzare la competitività dell’azienda nel mercato del lusso.
Un nuovo capitolo per la moda italiana
L’acquisizione di Versace da parte di Prada segna l’inizio di una nuova era per la moda italiana. Due dei marchi più iconici del paese uniscono le forze per affrontare le sfide di un mercato in continua evoluzione, mantenendo al contempo le loro identità distintive. Con una combinazione di creatività, innovazione e tradizione, il nuovo colosso del lusso italiano si prepara a scrivere un nuovo capitolo nella storia della moda globale.
© Riproduzione riservata