Secondo i dati ufficiali dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, il rincaro delle bollette di luce e gas ammonta a una quota pari a 1.118 euro l’anno a famiglia. Una somma che si ripercuoterà sui redditi di tutti i cittadini italiani e che richiede misure di contrasto immediate
Il “caro bollette” di luce e gas è un tema sempre più dibattuto. La questione, infatti, interessa chiunque abbia la preoccupazione di far bastare il proprio reddito per coprire tutte le spese necessarie alla propria sussistenza: gli anziani, coloro che vivono di pensioni e sussidi, ma anche le famiglie più giovani con figli a carico e spesso monoreddito.
Le ripercussioni dell’aumento delle spese energetiche si riversano anche sul settore industriale e commerciale, tornando poi al singolo cittadino. I costi sostenuti dalle imprese produttrici, infatti, daranno vita a una spirale che vedrà salire i prezzi dei beni di prima necessità scaricando il rincaro sul consumatore finale. Un quadro già complicato che si arricchisce di un ultimo drammatico tassello: le ripercussioni sulla salute. Non si tratta “solo” di avere difficoltà a riscaldare o a raffreddare la propria abitazione esponendosi a intemperie che possono provare il benessere fisico, ma anche di rinunciare a controlli medici o all’acquisto di farmaci per mancanza di denaro.
Il problema della povertà energetica, quindi, va ben oltre il rincaro delle bollette. Si tratta di un nuovo livello di povertà che accentua le differenze sociali già presenti nella popolazione limitando le opportunità di benessere e inclusione. Un fenomeno allarmante e di grande attualità, a cui abbiamo deciso di dedicare l’approfondita inchiesta presente a pagina 43. Un problema che va affrontato non solo per dovere morale, ma anche costituzionale. Tenendo fede all’articolo 3, secondo cui “è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”, il Governo sta progettando alcune misure di intervento, come il sostegno al reddito, le agevolazioni per il rinnovamento dei sistemi energetici o la possibilità di rateizzazione delle bollette senza interessi.
E proprio lo scorso mese è stata approvata l’aggiunta di un nuovo comma all’articolo 9 della Costituzione, introducendo “la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni” tra i principi fondamentali della nostra democrazia. Un adeguamento che segue quello europeo introdotto dalla Carta di Nizza e che, al tempo stesso, traccerà la linea in materia di lotta al cambiamento climatico e utilizzo di fonti di energia rinnovabile per i giovani e gli anziani di domani.
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