Giuseppe Ponzelli
Fin da giovanissimo rivela notevoli doti artistiche. Dopo il liceo frequenta la facoltà di Architettura di Roma aggiungendo una base tecnica alla sua propensione grafica e un equilibrio cromatico alle sue opere. Con il tempo si apre ad un altra fase artistica preferendo temi strutturati in forme geometriche quasi astratte usando colori acrilici dai forti accenti timbrici che conferiscono alle sue opere un grande effetto positivo. Amante della natura, ne sa cogliere tutte le fragranze poetiche. Vedute paesistiche, paesaggi marchigiani e marine sono i suoi soggetti preferiti, ma non rifugge dall’esprimere sulla tela la figura umana e temi attuali. Partecipa al Concorso 50&Più per la seconda volta. Vive a Macerata.
Bocca di vento spalancata
per un vano richiamo:
la tua gente è già fuggita,
in spalla una bisaccia
di pianto e di speranza.
Bocca di vento scardinata,
al canto del gallo salutavi
il giorno e la morente luna;
occhio sospettoso spiavi
dall’alto la tua romita valle.
Bocca di vento sbatacchiata,
nelle notti buie delle streghe,
da sempre sentinella amica
proteggevi i sogni di formica
scaldati al paiolo nel camino.
Bocca di vento derelitta,
non odi più i versi dell’aia,
non le preghiere recitate
in coro dalla famigliola,
né i canti delle forosette.
Bocca di vento testimone,
ci stai ancora narrando
di tristi vicende umane,
storie di gioia e di dolore,
di gran miseria e di fatica.
Bocca di vento cigolante,
col tuo lamento ci ricordi
che il tuo mondo antico
è morto preda dei tempi
e di ogni ingrato oblio.