Avete scoperto di essere beneficiari di una polizza vita “dormiente” e pensate di non poterla riscuotere in quanto caduta in prescrizione? Forse non è detta l’ultima parola, perché il Ministero dello Sviluppo Economico ha posticipato la scadenza dal 15 settembre al 30 ottobre 2020. La riscossione riguarda le polizze prescritte prima del 1° gennaio 2012.
Cosa sono le polizze vita “dormienti”
Le cosiddette “dormienti” sono polizze che, pur avendo maturato il diritto al pagamento, non sono state liquidate dalle imprese di assicurazione e sono cadute in prescrizione. Si può trattare di polizze in caso di morte dell’assicurato o di polizze di risparmio. I motivi della mancata riscossione possono essere i più disparati: decesso del contraente/assicurato; non conoscenza di essere beneficiari di una polizza; mancata indicazione di beneficiari, per cui la compagnia non ha avuto modo di avvisarli; etc.
Fino al 2012 la tempistica sulla prescrizione delle polizze vita era di due anni dal decesso dell’assicurato oppure dalla data di scadenza della polizza nei casi previsti. I beneficiari, quindi, avevano solo 24 mesi per riscuoterla. Ma nel 2012 l’allora Governo Monti, con il Decreto Legge n. 179 del 18 ottobre, ha portato fino a 10 anni i termini della prescrizione, dando più tempo agli eredi per chiedere alle compagnie il riscatto. Le polizze ancora non prescritte al 20 ottobre 2012 (data di entrata in vigore del Decreto) hanno potuto beneficiare del prolungamento a 10 anni.
Ma cosa accade quando le polizze cadono in prescrizione? La legge obbliga le assicurazioni a versarle nel Fondo Rapporti Dormienti gestito dalla Consap, concessionaria dei Servizi Assicurativi Pubblici. Grazie a questo Fondo è stato possibile, seppur parzialmente, rimborsare i beneficiari delle polizze prescritte prima del 2012.
Come riscuotere il premio delle polizze vita prescritte
In questi anni, infatti, il Ministero dello Sviluppo Economico ha aperto una serie di finestre temporali per la riscossione delle polizze vita dormienti. Da ultimo la 7° chiamata scadrà il prossimo 30 ottobre e riguarda le polizze vita liquidabili dopo il 1° gennaio 2006 con prescrizione antecedente al 1° gennaio 2012. Per beneficiare di questa opportunità occorre presentare una domanda esclusivamente tramite il Portale Unico Consap dopo essersi registrati. Per conoscere tutto quello che serve per fare richiesta di rimborso, sul sito del Ministero ci sono le informazioni del caso.
Se la domanda sarà accolta si riceverà un rimborso fino al 50% del capitale maturato. L’istruttoria terminerà entro marzo 2021 e l’eventuale pagamento avverrà entro 60 giorni.
Quante sono le polizze dormienti e quanto valgono
Nel 2017, secondo una indagine dell’Ivass, l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni, le polizze in “letargo” o che si avviavano ad esserlo erano circa 4 milioni per un valore economico da capogiro: 146 miliardi di euro. Grazie all’indagine dell’Ivass avviata nel 2017, sono state risvegliate complessivamente 208.863 polizze per un totale di circa 3,9 miliardi di euro, pagati ai beneficiari o in corso di pagamento.
Proprio in questi giorni, inoltre, l’Ivass ha comunicato di aver “risvegliato” 23mila polizze dormienti che giacciono presso le compagnie estere operanti in Italia. Dei 492 milioni di euro emersi sono stati liquidati 400 milioni ai beneficiari. L’emergenza epidemiologica, fa sapere l’Istituto di Vigilanza, ha rallentato la ricerca e il contatto dei benenficiari per cui non è stato ancora liquidato l’intero importo. Ma l’operato prosegue.
Come scoprire se si è beneficiari di una polizza vita
Ci sono due possibilità. La prima è rivolgersi al servizio “Ricerca polizze Vita“ dell’Ania, l’Associazione Nazionale delle Imprese di Assicurazione. Il servizio fornisce informazioni sull’esistenza o meno, presso il mercato italiano, di polizze vita relative a persone decedute che si ipotizza ne abbiano sottoscritta una i cui beneficiari possano essere i richiedenti, ad esempio in qualità di loro eredi, parenti o coniugi.
La seconda opzione è quella di rivolgersi all’intermediario assicurativo (banca o assicurazione) del familiare e chiedere informazioni sulla possibile esistenza di una polizza a suo nome e l’indicazione di eventuali beneficiari.
Consigli affinché i risparmi non vadano persi
La polizza vita è un modo e una forma di risparmio per sé e i propri cari. Onde evitare problemi futuri di riscossione del capitale, è sempre bene indicare i nominativi dei beneficiari (coniuge, figli, nipoti) e informarli di aver sottoscritto una polizza vita che un giorno potranno riscattare. Insomma, è bene fornire tutte le coordinate necessarie ed informare la compagnia di assicurazione di qualsiasi variazione anagrafica e di indirizzo.
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