No, ancora non ci siamo. La fatidica raccomandazione che tutti i geriatri fanno ai proprio assistiti – ovvero di consumare 5 porzioni di frutta e verdura al giorno – non sembra proprio decollare. Non ci riescono neppure quei senior che, pur vivendo nelle regioni del Centro o del Sud Italia, sono profondi conoscitori dei segreti dell’orto e del frutteto.
Nel nostro Paese, tra il 2016 e il 2019, il consumo medio giornaliero di frutta e verdura fra gli over 65 non ha raggiunto i livelli indicati dalle linee guida per una corretta alimentazione.
Lo dichiara il rapporto Passi d’Argento dell’Istituto Superiore di Sanità. Solo l’11% del campione intervistato dalla ricerca consuma 5 porzioni di frutta e verdura quotidianamente. Quasi la metà, il 43%, ha dichiarato di consumarne 1-2 porzioni al giorno. Il 44% arriva a 3-4.
Sale l’età e diminuiscono la frutta e la verdura consumati
Ma il problema è anche un altro: più trascorrono gli anni, più sembra ridursi il numero delle porzioni. Si passa così dal 13% dei 65-74enni al 7% degli ultra 85enni.
I più indisciplinati? I senior del Sud se paragonati a quelli delle regioni del Centro-Nord Italia. In Campania e Calabria, infatti, il consumo di frutta e verdura si attesta intorno al 6%, ma in Liguria è quasi 4 volte maggiore passando al 21%.
Tuttavia, lo scarso consumo di frutta e verdura tra gli over 65 – c’è da dire – è in parte legato anche alle problematiche legate ai denti e alla masticazione. Almeno nel 13% dei casi.
Una carenza di cultura alimentare
Secondo Raffaele Antonelli Incalzi, presidente della Società italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg) e direttore di Geriatria dell’Università Campus Bio-medico di Roma, è un problema “culturale”, di identità. C’è infatti una scarsa aderenza alla dieta mediterranea. Spesso viene osannata, ma allo stesso tempo è tradita da chi dovrebbe esserne il maggiore promotore.
Se si considera infatti la famosa soglia delle 5 porzioni al giorno, si scopre che la Calabria, una regione immersa nel verde, presenta una percentuale insignificante di consumo di frutta e verdura. Così come la Campania e il Molise.
Il medico di famiglia e il caregiver, due alleati importanti per i senior
Come invertire allora la rotta e fare in modo che cresca il consumo di frutta e verdura tra gli over 65? Un ruolo attivo dovrebbe averlo il medico generico. Dovrebbe insomma garantire una prevenzione fondamentale in età avanzata. Non guardare quindi solo alle vaccinazioni o alla pressione arteriosa, per quanto importantissime. Dovrebbe invece aver cura di far rispettare alcune norme generali di vita.
È necessario formare sull’argomento anche badanti e caregiver, i quali in genere sono più a stretto contatto con i senior e dovrebbero conoscere meglio i loro fabbisogni. Se infatti questi ultimi non sono sempre attenti ad una sana alimentazione forse non è solo una questione di pigrizia.
Restiamo, nonostante tutto, tra i Paesi più longevi del mondo e con la più alta aspettativa di vita. Purtroppo però il passaggio dalla civiltà contadina a quella industriale ha fatto oscurato in parte alcuni capisaldi dell’alimentazione. Tra questi un maggiore consumo di frutta e verdura.
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