In un documento dei Ministeri della Ricerca e dell’Università e della Salute procedure e criteri di selezione dei progetti finanziati dal Piano Complementare al PNRR. Sono finalizzati all’impiego delle tecnologie di ultima generazione e alla creazione di una rete d’eccellenza per la ricerca, la diagnosi, le cure assistenziali e riabilitative.
Procede a piccoli passi la Missione “Salute” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Nell’ambito dell’innovazione e digitalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale arrivano infatti le linee guida dei Ministeri dell’Università e della Ricerca e della Salute per accedere a due importanti investimenti del Piano Complementare al PNRR: la ricerca in nuove tecnologie sanitarie e la realizzazione dell’ “ecosistema innovativo della salute”. Le Linee Guida definiscono i dettagli delle due misure, che vedranno l’impegno trasversale dei due Ministeri. Indicano in particolare procedure e criteri di selezione che dovranno essere utilizzati nella definizione dei bandi per realizzare gli investimenti. L’avvio dei progetti è fissato per fine anno.
Verso l’uso diffuso di Intelligenza Artificiale e robot per diagnosi e riabilitazione
Con un finanziamento della ricerca in nuove tecnologie sanitarie di 500 milioni di euro, il Ministero dell’Università e della Ricerca selezionerà quattro progetti di sviluppo di soluzioni innovative. Iniziative basate su Intelligenza Artificiale, robotica, tecnologie digitali e big data. A ciascuno sarà destinata una quota di risorse fra 75 e 150 milioni di euro. L’obiettivo è mettere le tecnologie più innovative al servizio di diagnosi, monitoraggio, cure assistenziali e riabilitative di determinate comunità di riferimento.
Le iniziative – si legge nel documento contenente le linee guida – possono riguardare la gestione dei dati e le tecnologie innovative per la diagnosi locale e remota; la terapia a distanza; il supporto decisionale clinico e la gestione della salute e delle cure utilizzando l’Intelligenza Artificiale. Ancora, la cura dei pazienti fragili e cronici; la valutazione dell’impatto dei fattori ambientali e dello stile di vita sulla salute; il monitoraggio e la transizione verso stili di vita sostenibili.
I progetti di ricerca saranno realizzati con l’aiuto di università, centri di ricerca e aziende specializzati. Saranno coinvolti anche centri di cura e professionisti della salute.
Un nuovo Ecosistema della salute
Di competenza del Ministero della Salute è invece il secondo investimento finanziato, quello dell’Ecosistema innovativo della salute. Con una dotazione finanziaria di 80 milioni di euro, il progetto prevede l’attivazione di una rete clinica d’eccellenza fra 3 centri distribuiti territorialmente nelle varie parti del Paese (Nord, Centro, Sud Italia). Questi hub saranno attivi nell’ambito delle terapie avanzate, della diagnostica avanzata e della ricerca in tele-medicina e medicina digitale per i servizi sanitari di prossimità.
Nell’ambito del PNRR, l’Ecosistema prevede anche la realizzazione di un Hub Antipandemico per poter affrontare in modo tempestivo ed efficace le malattie infettive epidemiche o pandemiche. L’Hub connetterà laboratori di diagnostica virologica di eccellenza, strutture di ricerca, sviluppo e produzione di vaccini e anticorpi monoclonali, strutture deputate allo studio e contrasto dell’antibioticoresistenza. Gestirà dunque una rete di eccellenza di strutture per la diagnosi e cura delle malattie infettive.
All’insegna della parità di genere, di generazione e di territorio
Per entrambe le misure – spiega un comunicato stampa pubblicato dal Ministero della Salute – verrà destinato almeno il 40% degli investimenti per le otto regioni del Mezzogiorno. Così come tutti i progetti, le iniziative e le manifestazioni di interesse dovranno coinvolgere e attrarre i giovani. Inoltre, dovranno comprendere un piano operativo per la promozione delle pari opportunità di genere; in particolare, il 40% del personale assunto a tempo determinato dovrà essere donna e sempre il 40% delle borse di dottorato che saranno previste sarà assegnato a ricercatrici.
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