Gioacchino Pirrone. E’ in pensione ma svolge ancora l’attività commerciale di agenzia disbrigo pratiche burocratiche. Il suo hobby è la fotografia. Ha ottenuto diverse onorificenze dalla Camera di commercio di Trapani. Partecipa al Concorso 50&Più da diversi. Vive a Alcamo (Tp).
Un giorno di primavera, un cavallo camminando nel bosco, incontra un uomo e gli chiede: “dove vai a quest’ora?”. Era circa mezzogiorno, gli risponde l’uomo: “vado a vedere se nel mio campo è nata erba”.
Il cavallo che cercava erba nel bosco, gli dice: “se vuoi vengo anch’io!”.
Camminando insieme parlavano del più e del meno della vita trascorsa.
Giunti nel campo dove era diretto l’uomo, il cavallo sorridente gli dice: “come è bello questo campo con tutta questa erba, c’è da mangiare in quantità e fare il fieno per l’inverno”, risponde l’uomo misero e malvagio: “tu lo dici, ora ci penso io”.
Dopo averlo visto, fecero ritorno ognuno per la propria strada, salutandosi da buoni amici.
L’uomo essendo sempre egoista e malvagio, pensò a fare seccare l’erba del campo, distruggendola con l’acqua avvelenata (secca tutto); così l’indomani da solo si diresse nel campo.
Sparge sul campo l’acqua trattata e fece ritorno alla propria casa di campagna.
Dopo qualche giorno l’erba incominciava a ingiallire, fino a farla seccare, emanando un odore sgradevole.
Dopo qualche settimana il cavallo girando per il bosco e non trovando da mangiare, pensò di andare a fare un pranzetto nel campo dell’uomo che aveva conosciuto poco tempo prima, là dove c’era erba in abbondanza per il suo gusto.
Incominciò a camminare per la strada e mentre si avvicinava sentiva uno strano odore puzzolente; più si avvicinava più forte lo sentiva.
Giunto sul campo, vide tutta l’erba seccata con tanti animaletti di campagna morti e storditi.
Il cavallo dopo aver visto e fiutato l’erba, si allontanò da quel campo, affamato e ubriaco dal cattivo odore, facendo ritorno nella sua casa che era una grotta ai piedi della montagna.
Per la fame che aveva e l’odore che aveva sentito, tutta la notte l’ha trascorsa a sognare.
Nei sogni da lui fatti, gli viene in mente quello della “creazione”. Parlando da solo dice al Signore: “mio creatore perché hai dato tanta intelligenza all’uomo?”. Il Signore gli risponde: “non pensavo che l’uomo da me creato arrivasse a questo”.
Ora abbiamo l’epidemia del virus su tutto il pianeta terra, cosa ha capito l’uomo?
Io penso e ribadisco: se l’uomo non capirà il virus non finirà, ed il pianeta in tante forme si distruggerà e la vita di tutti gli esseri finirà…