Per qualche tempo tre magnifici cani, Sun, Gaspar e Scout saranno gli allegri compagni degli anziani della residenza Il Bobolino della Misericordia di Firenze. I 4 zampe hanno una missione: aiutare gli ospiti a riavvicinarsi al mondo esterno, dopo il forzato isolamento dovuto al Covid.
Un’Associazione per la pet therapy
Al centro di questa storia c’è l’associazione HumAnimal che, con l’aiuto di psicologi e psicoterapeuti, si avvale del più fedele amico dell’uomo per stimolare l’interazione e combattere l’isolamento degli ospiti della struttura fiorentina Il Bobolino. Gli incontri hanno lo scopo di facilitare, attraverso il gioco e lo svago, un percorso di socializzazione, inclusione e autonomia dell’anziano.
Con i cani per gli umani
HumAnimal progetta e realizza interventi assistiti con gli animali, per migliorare la qualità della vita delle persone in difficoltà attraverso l’interazione uomo-cane. «Queste attività – spiegano gli ideatori – regalano momenti di svago e di interazione che alleviano il senso di isolamento, facendo sentire l’ospite autonomo e coinvolto». Il rapporto uomo-cane è infatti un forte stimolo relazionale e cognitivo che coinvolge diversi settori della psiche umana, come il comportamento sociale e la sfera emotiva.
Nascita di una terapia a 4 zampe
La scoperta avviene nel 1953 quando lo psichiatra americano Boris Levinson si accorge, casualmente, che la presenza del suo cane gli facilita il rapporto con i pazienti. Questi, infatti, rilassati e distratti dal suo comportamento affettuoso e giocoso, si mostrano più disposti al dialogo. Levinson scopre così che grazie a questo “co-terapeuta”, diventa più semplice instaurare il fondamentale rapporto di fiducia tra medico e paziente. Innumerevoli studi, poi, confermano gli effetti benefici degli animali sul fisico e la psiche delle persone di tutte le età.
Il riconoscimento del Governo: la pet therapy nelle Rsa
La pet therapy viene oggi sempre più impiegata anche a vantaggio della terza età. Il decreto del Consiglio dei Ministri del 28 Febbraio 2003 ne riconosce ufficialmente l’utilizzo specificatamente per la cura degli anziani, anche se residenti in istituti o case di cura. Di conseguenza, sono in costante aumento le case di riposo disposte ad aprire le porte agli amici a 4 zampe.
Lo studio della Sigg
Del resto, proprio le caratteristiche del cane, a partire dalla socialità, ne fanno un importante supporto alle cure tradizionali. È dimostrato infatti che la pet therapy migliora le condizioni dei pazienti nelle Rsa, anche se affetti da Alzheimer. Come sottolinea anche la Sigg (Società di Gerontologia e Geriatria), il rapporto affettivo con un animale da compagnia contribuisce a ripristinare la comunicazione e la socializzazione. Assicurando in questo modo una migliore qualità di vita dei residenti.
La relazione cane/uomo
Del resto la relazione tra uomo e animale è più semplice e immediata di quella tra esseri umani, perché prescinde dalle funzioni cognitive compromesse dalla demenza. Il cane, con il suo linguaggio fatto di scodinzolamenti, leccate e sguardi supplisce alla mancanza di ragionamento, parola e memoria. Ma non solo: stimola anche i ricordi personali e le esperienze passate, contribuendo così al rallentamento della malattia stessa.
Tornare alla socialità nella residenza Il Bobolino
Gli ospiti delle residenza fiorentina Il Bobolino, che, come migliaia di anziani, stanno uscendo dall’isolamento della pandemia, hanno ora una prospettiva. Grazie a Scout, Gaspar e Sun possono partecipare a nuove esperienze (passeggiate e altre attività riguardanti gli animali), riappropriandosi così della socialità perduta e del mondo circostante. Un’esperienza che vale la pena vivere.
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