L’iniziativa Capitale italiana della Cultura è stata istituita nel 2014. Nell’anno del decennale tale ruolo prestigioso è stato attribuito alla città marchigiana, che ha messo in cantiere numerose iniziative di alta caratura.
Il bonus è di un milione di euro. Questo è quanto il Governo stanzia per «promuovere progetti e attività di valorizzazione del patrimonio culturale italiano, sia materiale che immateriale, attraverso una forma di confronto e di competizione tra le diverse realtà territoriali, incentivando così la crescita del turismo e dei relativi investimenti». Lo offre insieme al titolo di Capitale italiana della Cultura, toccato negli ultimi anni a Parma, nel 2020 e 2021, per due anni a causa dell’imperversare del Covid, Procida nel 2022 e la coppia Brescia-Bergamo lo scorso anno. Nel 2025 toccherà ad Agrigento, mentre per il 2026 sono in corso di valutazione le varie candidature da parte dei sette esperti indipendenti, che raccomanderanno la prescelta al ministro Gennaro Sangiuliano, che poi dovrà sottoporla al Consiglio dei Ministri.
Quest’anno tocca a Pesaro mettere in mostra tutte le offerte culturali della città e del suo territorio, sottolineando la propria originalità e la propria capacità di sollecitare la presenza turistica, ma soprattutto dimostrando come la cultura sia, non solo nella città marchigiana ma in tutto il nostro Paese, un fondamentale motore di crescita dell’intera comunità. Abbiamo intervistato in esclusiva il sindaco Matteo Ricci, che ha fortemente voluto questo riconoscimento, che comporta un fattivo impegno.
In Italia si pensa che la provincia di Pesaro e Urbino abbia la sua parte storica e culturale a Urbino e quella ludica e vacanziera a Pesaro. Cosa c’è di sbagliato in questa impressione diffusa?
Urbino ha un patrimonio storico-culturale straordinario. Entrambe, sia Pesaro che Urbino, sono tutelate dall’UNESCO: il centro storico urbinate è uno dei patrimoni mondiali italiani, la nostra città appartiene alla Rete delle Città Creative per la musica. Se mettiamo insieme Rossini e Raffaello, la musica e il Rinascimento, ne esce un unicum mondiale. Il progetto di Pesaro 2024 lo stiamo vivendo in maniera corale, coinvolgendo tutte le realtà del territorio, anche Urbino.
Abbiamo messo in campo un bellissimo percorso che si chiama 50×50 Capitali al quadrato, un macro progetto simbolo della strategia di valorizzazione territoriale di Pesaro 2024, che vedrà ogni comune della provincia di Pesaro e Urbino diventare capitale per una settimana.
È un calendario di 12 mesi fitto e affascinante: partito il 22 gennaio a Vallefoglia, si concluderà a dicembre a Montegrimano Terme. Rappresenta un invito al viaggio tra natura e cultura, alla scoperta di una terra policentrica e polifonica, tra mare e colline. 50×50 Capitali al quadrato è un grande quadro di una provincia che vuole presentarsi al meglio all’Italia e al mondo.
Quali sono i punti di forza culturali e storico-monumentali di Pesaro?
La città di Pesaro possiede tradizioni culturali antiche; per questo il suo patrimonio storico-artistico è importante e articolato, fatto di musei e biblioteche, chiese e teatri, ville, monumenti e palazzi gentilizi. Luoghi come il Teatro Rossini, Casa Rossini, la Cattedrale di Santa Maria Assunta, Rocca Costanza, Palazzo Ducale, il Museo Nazionale Rossini, Villa Caprile, Villa Miralfiore. Solo per citarne alcuni.
Come vi è venuta l’idea di proporvi quale “Capitale della Cultura” e quali sono state le difficoltà per ottenere dal Governo questo riconoscimento, che è di fatto un impegno importante?
La Capitale italiana della cultura nasce dieci anni fa, quando abbiamo proposto ai pesaresi un patto per uscire dalla grave crisi economica che aveva colpito il nostro territorio, attraverso un modello di sviluppo diverso, incentrato sulla manifattura, ma anche sulla bellezza, la cultura e il turismo. Una decisione giusta, che vogliamo trasformare in un punto di partenza e non in uno di arrivo. La Capitale italiana della Cultura è una grande opportunità di sviluppo, che vogliamo vivere al massimo, per migliorare l’economia del territorio per i prossimi decenni. E sarà l’occasione, alla fine dell’anno 2024, per lanciare ufficialmente la candidatura di Pesaro e Urbino a capitale europea della cultura 2033.
Sulla scia di questa bellissima esperienza che stiamo facendo vogliamo proporre insieme le due città patrocinate dall’UNESCO. Abbiamo grandi elementi di forza e vogliamo inserire il nostro territorio nella rete di città medie italiane che più di altre sono riconoscibili per la bellezza negli anni, con l’obiettivo di intercettare il flusso di nuovi turisti in cerca di cultura.
Il tema è “la natura della cultura”, coniugato in cinque sezioni: mobile, ubiqua, imprevedibile, operosa e vivente. Volete far comprendere le combinazioni tra natura e cultura, tra arte e tecnologia, tra centro e provincia, tra cultura diffusa e avanguardie?
Sì. Nel nostro programma intendiamo esplorare le relazioni contemporanee fra natura, arte e tecnologia e per farlo abbiamo coinvolto 400 artisti e scienziati da 35 Paesi del mondo, consapevoli che nelle relazioni tra questi tre elementi si articolano le principali sfide dell’uomo contemporaneo. E sono convinto che la cultura debba andare in questa direzione.
Quali saranno le tre manifestazioni pesaresi a cui quest’anno non si dovrà mancare?
Sceglierne tre è difficile. Abbiamo lavorato intensamente alla progettazione di questo anno straordinario e siamo molto orgogliosi di essere riusciti a portare a Pesaro artisti, spettacoli, performance come The Life di Marina Abramović e quella della BAT_Bottega Amletica Testoriana, mostre uniche come quelle di Arnaldo Pomodoro e Mario Logli e come Ritornano le lucciole: Spark di Studio Roosegaarde, eventi come Remote Pesaro, Twin Color, Kagami di Ryūichi Sakamoto e Tin Drum, per citarne alcuni. Eventi e personalità straordinarie che si aggiungono ai festival, come il Rossini Opera Festival, che quest’anno ci lascerà a bocca aperta con un’edizione speciale, extralarge, che ad agosto presenterà un programma ricco di eventi nell’arco di 17 giorni, quattro in più del consueto, per offrire maggiori possibilità al pubblico di assistere agli spettacoli del fitto calendario. Tutti le iniziative proposte sono comunque presentati in rete nel nostro sito Pesaro 2024.
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