È “solo” un piccolo paese dell’Ogliastra, Perdasdefogu, a circa cento chilometri da Nuoro e anche da Cagliari. Conta poco più di 1.700 abitanti, ma da qualche tempo ha stabilito un nuovo record: il 28 giugno scorso la signora Federica Melis, la maestra elementare del paese, ha compiuto 100 anni portando a 8 il numero di centenari nel paese.
Ma per Perdasdefogu questo primato di longevità non è neppure l’unico. Già nel 2014 era entrato nel Guinnes dei primati per essere il luogo di appartenenza della famiglia più longeva del pianeta. I nove fratelli Melis – vicini di casa ma non parenti di Federica – avevano sommando insieme le loro età 848 anni: un record tuttora rimasto imbattuto.
Per capire l’importanza del traguardo raggiunto basti pensare che il secondo posto per longevità congenita, spetta ad una famiglia del cantone di Nicoya, in Costa Rica, che ha totalizzato un ammontare di 720 anni. Ben distanzianti dalla famiglia Melis, quindi.
Sardegna, patria di longevità
La Sardegna, si sa, è patria di grandi anziani e si dice racchiuda in sé la ricetta della longevità. L’Ogliastra, infatti, con alcune regioni del Giappone, Grecia, Stati Uniti e – appunto – Costa Rica, rappresenta una delle poche blue-zone del pianeta.
Sono in molti a chiedersi quale sia il segreto degli abitanti di questo paesino sardo. L’elisir vero e proprio, naturalmente, non esiste. Se c’è qualcosa di caratteristico, però, è possibile ritrovarlo nelle parole di Giacomo Mameli, 80 anni, scrittore e memoria storica di Perdasdefogu. «Se c’è un segreto è nell’aria pulita e nell’acqua dolce di Foghesu (il nome sardo del paese). Qui si trovano decine di insetti molto particolari che possono essere considerati dei marcatori ambientali. Poi, la dieta dei nostri anziani è semplice: mangiano poco, le verdure vengono solo dall’orto, e sono dei grandi camminatori, percorrevano anche dieci chilometri a piedi per prendere una fascina di legna in campagna».
Ma c’è dell’altro: secondo gli abitanti del posto, ciò che rallenta la vecchiaia è il forte senso della comunità. Gli anziani vivono nelle loro case natie, circondati dall’affetto e dalla solidarietà di tutti. La solitudine viene cancellata da una forma arcaica di famiglia. Così, se qualcuno rimane solo, va ad abitare con un parente o con un vicino prossimo.
Ma il caso di Perdasdefogu non ha paragoni con nessun altro nel nostro Paese, anche per l’eccezionale longevità maschile: su 8 centenari, 4 sono uomini, un dato in controtendenza rispetto al resto d’Italia in cui le donne solitamente sono più longeve.
Ora il mondo ha i riflettori puntati su questo paesino, incastonato nell’entroterra sardo, dove la presenza di centenari è 13 volte superiore alla media nazionale. L’unico paese al mondo dove non si può augurare ai propri abitanti “a chent’annos” (“a cent’anni”).
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