La felicità non ha età: un’espressione che non è solo una “frase fatta”, ma una considerazione che emerge ormai da diversi studi scientifici.
«Abbiamo scoperto che le attività amate e a cui si è più appassionati, sono quelle più importanti da mantenere – spiega Tim Windsor, professore della Flinders University, nel sud dell’Australia, che da tempo studia l’ageismo -. Fare quello che ci piace migliora la nostra qualità della vita, rendendoci felici».
In Australia, ad esempio, ci sono vari centri ricreativi in cui tanti senior usano passare i loro pomeriggi, tenendosi occupati. Tra le attività più gettonate ci sono i tornei di ping pong, un modo per tenersi in forma, ma soprattutto per divertirsi. E la signora Moira ne è convinta: «Per me giocare è un toccasana per l’anima e la mente – afferma – il segreto è non prendersi troppo seriamente».
E se qualcuno non dovesse avere passioni? Niente paura, c’è sempre un modo per riuscire a dare il proprio contributo stando bene. Beryl, ad esempio, è rimasta “nel giro” facendo del volontariato: «Bisogna sempre guardare avanti, mai lasciarsi andare». Lei non ci pensa proprio a lasciarsi andare. Lanciano un bel messaggio questo gruppo di amici, un messaggio contro gli stereotipi a cui, troppo spesso, rischiamo di credere. Bisogna ricordarsi invece che le aspettative di vita cambiano, così come la capacità di invecchiamento.
È quindi cruciale non mollare, continuando a coltivare hobby e passioni. Il benessere psicologico infatti risente direttamente dalla salute fisica: più ci si sente bene nel proprio corpo più si è contenti e propensi ad emozioni positive, vivendo anche in modo meno negativo i problemi fisici. Restare attivi: eccolo dunque il miglior elisir di lunga durata. Ma c’è di più: un recente studio americano ha dimostrato come le persone più felici e soddisfatte siano quelle che fanno progetti a breve scadenza, facilmente realizzabili. Rimanere con i piedi per terra, ma osare. Sempre!
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