Bel mare, buon cibo, tanto sole e relax: sono le mete ideali in cui passare le vacanze ed è anche ciò che scelgono i pensionati che si trasferiscono all’estero.
Portogallo, c’era una volta il “paradiso fiscale”
Gli anni scorsi moltissimi avevano scelto il Portogallo che, grazie ad accordi bilaterali tra diversi Stati permetteva ai pensionati che trasferivano la propria residenza di non pagare le tasse per dieci anni. Un vero e proprio “paradiso fiscale” per circa 3 mila italiani che percepiscono un contributo minimo di 7.500 euro. Qualche mese fa, però, il governo portoghese ha annunciato l’intenzione di introdurre un’aliquota al 10% del reddito annuo sulle entrate di questi “immigrati economici”. La misura è stata annunciata nell’ambito della Finanziaria 2020 portoghese che pone fine al regime fiscale agevolato instaurato nel 2009.
Paese che vai, pensionati italiani che trovi
Ma tra le mete dei pensionati all’estero non ci sono solo le coste portoghesi. Cipro, infatti, è un altro paese che ha ospitato molti dei nostri compaesani con una pensione media di 2.548€ al mese. Il regime fiscale prevede che non si paghino tasse fino a 19.500 euro annuali per poi imporre un’aliquota del 5%, molto inferiore rispetto a quella italiana del 43%. Ma secondo i dati Inps sono circa 60 i pensionati trasferitisi a Cipro, mentre molti di più si trovano in Canada, Germania, Svizzera e Francia. Tra le mete in cui gli italiani percepiscono le pensioni più alte, invece, troviamo anche Malta, Cina, Thailandia, Tunisia e Russia.
La sfida della Grecia
Ed è in questo panorama che si fa avanti la Grecia, intenzionata ad attirare sempre più pensionati stranieri per uscire dalla crisi economica. Una settimana fa, infatti, il governo ellenico ha presentato la legge di bilancio in cui è contenuta la norma che prevede la tassazione del 7% sul reddito dei pensionati. Esattamente come accadeva in Portogallo nel 2009, quindi, si potrà usufruire di questa proposta nei prossimi dieci anni, trasferendo nel Paese la propria residenza fiscale. Una norma che deve ancora essere perfezionata, ma che intanto fissa il termine per lo spostamento della residenza di quest’anno al 30 settembre. I caratteri della proposta ricordano molto quella italiana inserita nella legge di bilancio del 2019, che garantisce una flat-tax del 7% agli stranieri che vanno a vivere in Paesi del sud con meno di 20 mila abitanti.
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