L’insulina come farmaco salvavita per i diabetici compie cento anni. Nell’aprile del 1923 un’azienda farmaceutica statunitense la mise in commercio per la prima volta, a due anni dalla scoperta da parte dei medici canadesi Frederick Grant Banting e Charles Herbert Best.
Da allora il fabbisogno di questo ormone è cresciuto in modo esponenziale, soprattutto negli ultimi anni, anche a causa degli scorretti stili di vita e dell’aumento dell’obesità. Molti esperti hanno già lanciato l’allarme: più cresce il numero dei diabetici, maggiore sarà la carenza di insulina. Un annoso problema soprattutto nei paesi più poveri dove l’accesso alle medicine è già di per sé difficile.
I diabetici nel mondo
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la prevalenza del diabete mellito è in continuo aumento. Nel 2019 è stato dichiarato la nona causa di morte nel mondo. La patologia, in cui l’organismo non produce sufficiente insulina o non risponde normalmente all’insulina causando livelli eccessivi di zucchero nel sangue, è responsabile di circa il 60% delle amputazioni della gamba e dell’85% delle ulcere infettive del piede, come complicanza periferica.
Nel 2021 l’International Diabetes Federation ha calcolato che nel mondo i diabetici sono 536,6 milioni tra i 20 e i 79 anni: circa il 9,2% degli adulti. A questi si aggiungono anche 1,2 milioni di bambini e adolescenti fino a 19 anni affetti da diabete di tipo 1. E i numeri sono destinati ad aumentare a oltre 642 milioni nel 2030.
Cos’è l’insulina?
L’insulina è un ormone prodotto dal pancreas che regola la glicemia e la sua mancanza nel sangue porta a sviluppare il diabete di tipo 1, di origine autoimmune, e di tipo 2, di origine metabolica. Due patologie in parte legate agli stili di vita. Tutti i tipi di diabete si manifestano con l’iperglicemia, cioè l’elevata concentrazione di zucchero nel sangue. Nel diabete di tipo 1 l’insulina è ad oggi l’unica terapia salvavita.
La carenza di insulina
Il fabbisogno di insulina è destinato a crescere di oltre il 20% nei prossimi 12 anni. E secondo uno studio pubblicato su Lancet la metà dei pazienti che ne avranno bisogno potrebbe retare senza accesso al medicinale.
“In alcune nazioni l’insulina ha già oggi un costo eccessivo”, ha spiegato ad Ansa Angelo Avogadro, presidente della Società italiana di diabetologia. “Il 75% dei malati di diabete negli Stati Uniti, ad esempio, è costretto a fare dei debiti per potersi garantire la terapia farmacologica e questo è inaccettabile. Tanti passi avanti sono stati fatti dalla ricerca in questi decenni, ma l’obiettivo primario resta la spinta sulla prevenzione, incentivando gli screening estesi.”
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