Patrizio Beleggia. Laureato, ex dirigente di banca ora in pensione. Scrive poesie sin dall’adolescenza. Partecipa al Concorso 50&Più per la sesta volta; nel 2019, nel 2020 e nel 2021 ha ricevuto la Menzione speciale della giuria per la poesia. Vive a Porto San Giorgio (Fm).
Non solo d’amore parlò il poeta.
Seppe del massacro nello sguardo fisso, angosciato
del popolo bruciato senza terra.
Vide il corpo scomposto della donna per strada,
il suo volto nel sangue.
Gli narrarono i triboli delle genti senza lavoro,
senza pane, senza confini.
Non si girò da un’altra parte, vi dico, ma non c’era
pace al suo risveglio d’incubo e disgusto.
Ebbe stanchi versi, riarso il suo canto indignato,
senza voci le strade ispirate d’un tempo.
Fu tra altri poeti a vagare per erti cammini eppur da solo
nel suo grido senza eco.
Inadeguata la sua poesia non morse la coscienza del Sistema,
trasalì e fu trafitta al suolo come nera farfalla.
Immane la sfida, provò ad innalzare la sua testimonianza
ma ne percepì il flebile ardore.
Non c’era universo nel suo cuore, solitudini senza conforto.
Non uso alla spada non fu vibrante il suo lamento e si confuse
Rimase allora, a capo chino, lì, affranto in attesa del messaggio
dei veri poeti.