Silvana Pasinetti.
Dice “dentro di me, nella profondità del vivere, sento il bisogno di esprimermi e di condividere l’abbraccio che coglie tutti”. Partecipa al Concorso 50&Più dal 2003; nel 2004, 2005, 2007, 2009, 2010, 2011 e 2012 ha vinto la Menzione speciale della giuria per la prosa e nel 2004, 2006, 2008 e 2020 per la poesia. Vive a Catania.
Stamani percepisco una sana energia , come una carezza lieve dal cielo. L’autunno tiepido, l’aria primaverile tutta da godere. Mio marito ed io, maturi coniugi, lontani da trascorsi zingareschi, di tanto in tanto trascorriamo una giornata distensiva con Ketty e Alessandro, coppia instancabilmente attiva. Con impegno sono riusciti a ristrutturare un antico frantoio incastonato nel bosco, terreno generoso di fragoline, con frutteto, uliveto e vigneto; luogo dove è facile riflettere e affidarsi al richiamo dell’appartenenza, abbandonarsi al bisogno di raggiungere il tutto.
Condividiamo questa domenica ottobrina unendoci a Mario, il cugino del cuore sempre amabile e festevole. Giungiamo ai piedi dell’Etna con tacito sguardo d’eternità su panorami spettacolari dove esplode il significato arcano radicato dell’amenità del luogo. Il cancelletto sulla trazzera è aperto, ci viene appresso scodinzolando il cane Filiberto.
Ai piedi del grande noce ci attendono gli occhioni neri e vivaci di Alessandro e la fragranza armoniosa di nostra figlia Ketty. Da alcuni giorni sono tornati da una vacanza a Lampedusa, luogo del loro lontano primo incontro. Ketty mi porge un pensiero affettuoso, un bellissimo cuore verde di pietra dura che indosso entusiasta, io le porgo un vasetto di coloratissimi lilium.
Mantra attendiamo dovizie di particolari da loro vissute in vacanza nell’isola, gustiamo un ottimo mosto d’uva. Ammirando Ketty e Alessandro riconosciamo nei loro gesti l’innamoramento, l’affidamento che riempie la vita. Ci mostrano le fotografie scattate durante it loro soggiorno gioioso…Un particolare ci sorprende, una foto che li ritrae vicini: lei ha un fiore rosso fra i capelli, lui…sgraniamo gli occhi increduli prima di interpretare ciò che è evidente… All’anulare di Alessandro luccica un cerchietto, una fede. Mai avremmo intuito una sorpresa più gradita. Si sono sposati alla chetichella nell’isola dove è iniziata la loro storia d’amore, rispettando la data del loro primo incontro: il sei ottobre. Nel loro sorriso complice la conferma tacita verso un futuro stabile. Un dono in pienezza d’amore nell’entelechia di luce. Unita a mio marito che, inebetito nel fervido abbraccio, inneggia a un brindisi con il vino frizzantino; ribacia la sua figlia speciale mentre il cugino Mario si asciuga due lacrimoni: “Carusi, ditelo che mi volete fare piangere…”.
Per nascondere il mio turbamento, mi rifugio sotto un albero frondoso, mi inebrio di piccoli infiniti laboriosi ai miei piedi, contemplo una farfalla bianca incerta su che fiore posarsi, odo voci respirare tra le foglie, cinguettii che si espandono lungo il profumo del vento… bisbigli di violoncello… frutto della mia emozione…
Rivolgo un pensiero a chi, in ogni situazione difficile apre un rifugio gioioso: “Fai che si amino sempre, che mai si smarriscano nei labirinti di questo confuso mondo”.
Siamo attoniti, protagonisti di una improbabile scena cinematografica a lieto evolversi. Percepisco un pensiero struggente di Carlo Sini, perfetto per questa giornata: “Tutto il mondo sta in potenza nel movimento dei suoi viventi e tutti i viventi si muovono nell’illuminazione dell’atto divino”.