A partire da oggi e per una settimana il tema dell’invecchiamento della popolazione nell’Unione europea sarà al centro del dibattito istituzionale. Vi parteciperanno esponenti del Parlamento e della Commissione europea, oltre che esperti in materia di salute e assistenza.
Sono tanti infatti gli appuntamenti che si terranno rigorosamente on line da oggi, 2 novembre, al 6 di questo stesso mese per la “Settimana europea dell’invecchiamento sano e in buona salute”. In questo giorni si farà il punto sulla situazione odierna per affrontare gli anni a venire in una prospettiva decennale.
L’evento è organizzato dal programma Active Assisted Living (AAL), dall’EIP on AHA (European Innovation Partnership on Active and Healthy Ageing) e dal Joint Programming Initiative More Years, Better Lives (JPI MYBL). Si tratta di tre iniziative promosse dalla Commissione europea. Tutte sono impegnate nell’innovazione e nella ricerca in modo da affrontare al meglio le sfide che il cambiamento demografico pone nei diversi ambiti della vita.
Primo incontro con la vicepresidente della Commissione europea
Ad aprire la Settimana l’incontro “Cambiamento demografico e invecchiamento in buona salute nel nuovo decennio: opportunità e sfide” con la vicepresidente della Commissione europea, Dubravka Šuica, responsabile per la democrazia e la demografia, e Claudia Mahler, esperta indipendente delle Nazioni Unite per il godimento di tutti i diritti umani delle persone anziane.
Proprio in questi giorni, la vicepresidente Šuica ha annunciato la presentazione a inizio 2021 del Libro verde sull’invecchiamento nell’Unione europea. L’obiettivo è quello di avviare «un ampio dibattito per discutere degli impatti a lungo termine dell’invecchiamento, della cura e delle pensioni, dell’invecchiamento attivo e della capacità dei sistemi di protezione sociale di affrontare il cambiamento demografico e i suoi sviluppi».
L’Agenda 2030 e la popolazione anziana
Come già detto, in questa edizione la Settimana guarderà proprio ai prossimi 10 anni. Con il 2020, infatti, si è aperta la decade dell’invecchiamento sano dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). Una chiamata a raccolta globale di governi, agenzie internazionali, esperti e professionisti, attori del settore privato. Tutto per favorire le migliori condizioni di vita degli anziani, delle loro famiglie e delle comunità in cui vivono.
L’invecchiamento attivo e in salute per l’Oms deve basarsi su una società solidale e intergenerazionale, su sistemi sanitari e assistenziali adeguati ai bisogni delle persone anziane.
Un decennio che non vuole lasciare indietro nessuno
Quello in corso sarà un decennio che porterà dritti all’Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile. È un percorso che vedrà impegnati tutti i Paesi per non lasciare indietro nessuno e garantire che «ogni essere umano possa realizzare il proprio potenziale in dignità, uguaglianza e in un ambiente sano».
Sono tutte tematiche che saranno al centro delle varie sessioni previste. Sarà dato anche ampio spazio al ruolo delle nuove tecnologie per favorire un invecchiamento attivo e in buona salute nella vita sociale e nell’assistenza sanitaria.
Naturalmente verranno affrontati anche gli effetti del Covid-19 sulla vita dei senior in Europa: dall’ulteriore isolamento sociale all’aumento delle malattie croniche.
Ogni sessione durerà da un minimo di 45 minuti a un’ora con un massimo di tre relatori. Sono previste due sessioni al giorno. Coloro che desiderano partecipare non devono far altro che collegarsi al sito dedicato e registrarsi.
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