Duecentomila fedeli hanno omaggiato la salma di papa Ratzinger in piazza San Pietro. A celebrare la santa messa papa Bergoglio tra un’ovazione generale ‘Santo subito’.
Duecentomila fedeli provenienti da tutto il mondo hanno dato l’ultimo saluto a papa Ratzinger, l’ottavo papa dimissionario della storia, scomparso lo scorso 31 dicembre. I funerali, celebrati nella mattina di giovedì in piazza San Pietro da papa Bergoglio – giunto sull’altare in sedia a rotelle – sono iniziati intorno alle ore 9.00 e hanno raccolto 50mila persone. Prima ancora la salma è stata esposta all’interno del colonnato del Bernini: ad avvolgere il feretro un’atmosfera di surreale silenzio.
“Santo subito” è stata l’ovazione generale della folla accorsa per l’ultimo saluto al papa che già si era dimesso dal suo incarico nel 2013. In prima fila erano sedute le più alte cariche dello Stato, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la premier Giorgia Meloni insieme ai ministri. Tra i reali anche la regina Sofia di Spagna, il re del Belgio Filippo e il presidente del Portogallo Marcelo Rebelo de Sousa. Ai funerali di papa Ratzinger era presente anche l’ex presidente del consiglio Mario Draghi.
Papa Ratzinger, l’ottavo papa dimissionario della storia
Era l’11 febbraio del 2013 quando papa Benedetto XVI ha rassegnato le sue dimissioni, diventate poi ufficiali alle ore 20 del 28 febbraio. Non è la prima volta che questo avviene nella storia della Chiesa Cattolica. Altre dimissioni, e rinunce, si sono registrate nei secoli: Clemente I – la cui rinuncia alla carica potrebbe essere ascritta in una questione di forza maggiore, Ponziano che ha abdicato. E ancora Silverio, Benedetto IX, Gregorio VI, Celestino V (dimissioni su cui ancora oggi è aperta una controversia storica) e Gregorio XII. Le parole di Benedetto XVI per annunciare il suo ritiro a vita privata:
“Carissimi Fratelli, vi ho convocati a questo Concistoro non solo per le tre canonizzazioni, ma anche per comunicarvi una decisione di grande importanza per la vita della Chiesa. Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino. Sono ben consapevole che questo ministero, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando. Tuttavia, nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato. Per questo, ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro, a me affidato per mano dei Cardinali il 19 aprile 2005, in modo che, dal 28 febbraio 2013, alle ore 20.00, la sede di Roma, la sede di San Pietro, sarà vacante e dovrà essere convocato, da coloro a cui compete, il Conclave per l’elezione del nuovo Sommo Pontefice. Carissimi Fratelli, vi ringrazio di vero cuore per tutto l’amore e il lavoro con cui avete portato con me il peso del mio ministero, e chiedo perdono per tutti i miei difetti. Ora, affidiamo la Santa Chiesa alla cura del suo Sommo Pastore, Nostro Signore Gesù Cristo, e imploriamo la sua santa Madre Maria che assista con la sua bontà materna i Padri Cardinali nell’eleggere il nuovo Sommo Pontefice. Per quanto mi riguarda, anche in futuro, vorrò servire di tutto cuore, con una vita dedicata alla preghiera, la Santa Chiesa di Dio”.
La bara di Ratzinger lascia il sagrato
Papa Francesco ha varcato l’ingresso della piazza alle ore 9.20, in sedia a rotelle: ha raggiunto il palco e avviato la celebrazione. A concelebrare con lui circa 130 cardinali, 400 vescovi e quasi 3700 preti. L’omelia si è concentrata sulle ultime parole di Gesù in croce: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”. Al termine della celebrazione e dopo l’Ultima Commendatio e la Valedictio i fedeli hanno applaudito per tre volte il feretro che Bergoglio ha benedetto. Alla fine della cerimonia, la bara è stata portata nelle Grotte Vaticane della Basilica di San Pietro per la tumulazione. Benedetto XVI sarà sepolto nello stesso luogo di papa Giovanni Paolo II.
(Foto Apertura: Francesco Fotia / AGF)
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