Papa Francesco sul clima: c’è bisogno di una “conversione ecologica per la cura della casa comune”. Il messaggio sull’ecologia integrale
Papa Francesco è forse l’interprete più rappresentativo dell’ecologia integrale. e l’ha ribadita con forza durante tutto il suo pontificato. L’espressione “ecologia integrale” definisce le interazioni tra ambiente naturale, società, cultura, istituzioni, ed economia. In questa interconnessione una attenzione particolare deve essere dedicata a restituire dignità agli esclusi prendendosi cura della natura. Un argomento centrale del magistero del Pontefice, che ne aveva fatto un’urgenza morale universale. Non esitando a definire l’ecocidio un crimine contro l’umanità e condannando, al contempo il “negazionismo climatico”.
L’enciclica Laudato sì: “Il pianeta spremuto fino all’ultima goccia”
Durante il suo pontificato, Papa Francesco ha sempre parlato di ecologia integrale. Forse la sua nota più incisiva sull’argomento è stata Laudato si’, sulla cura della casa comune, un documento storico di 184 pagine pubblicato nel 2015. Poco prima di COP21, dove è stato firmato lo storico Accordo di Parigi sul clima. Nell’enciclica lamenta il danno ambientale, criticando il consumismo e prendendo di mira il “mito moderno del progresso materiale illimitato”. Questo, ha denunciato: “Si basa sulla menzogna che ci sia una scorta infinita di beni della terra. Ciò porta il pianeta a essere spremuto fino all’ultima goccia, oltre ogni limite”. Il testo espone anche le prove scientifiche del cambiamento climatico causato dall’uomo, collegandolo a una prospettiva morale e avvertendo di “gravi conseguenze” se le cose non cambiano. Papa Francesco non ha lasciato dubbi sul suo sostegno al consenso scientifico secondo cui il riscaldamento globale è dovuto ai gas serra rilasciati dall’attività umana.
Laudate deum: papa Francesco contro la falsa informazione sul clima
In vista della COP28 a Dubai nel 2023, Papa Francesco è tornato sull’argomento con un aggiornamento sul cambiamento climatico. Laudate Deum è un’esortazione apostolica rivolta “a tutte le persone di buona volontà sulla crisi climatica”. “Con il passare del tempo,” ha scritto, “mi sono reso conto che le nostre risposte non sono state adeguate, mentre il mondo in cui viviamo sta crollando e potrebbe avvicinarsi al punto di rottura”. Questa volta, ha preso di mira i cittadini dei paesi ricchi che vivono uno “stile di vita irresponsabile”. Negli Stati Uniti, ad esempio, Papa Francesco ha sottolineato che le emissioni per persona erano due volte superiori a quelle della Cina e sette volte superiori alla media dei paesi più poveri del mondo. Ha anche indicato l’eccessivo utilizzo di combustibili fossili come il principale motore del cambiamento climatico.
Ecologia integrale: il mancato appuntamento con COP28 per motivi di salute
Papa Francesco intendeva partecipare personalmente alla COP28. Purtroppo l’influenza e l’infiammazione polmonare gli hanno impedito di recarsi a Dubai e il suo discorso è stato invece letto dal Segretario di Stato vaticano, il Cardinale Parolin. Ancora una volta, unendo obblighi morali e consenso scientifico, ha criticato gli sforzi per spostare la colpa della crisi climatica sull’aumento delle cifre inquinanti della popolazione nei paesi poveri. Al contrario, ha individuato negli “emettitori storici ” i responsabili di un debito ecologico profondamente preoccupante. Toccando uno dei temi principali della COP28, ha affermato che era giusto che questi paesi che hanno utilizzato quantità eccessive di combustibili fossili cancellassero i debiti delle nazioni più povere.
L’ultimo messaggio alla comunità internazionale del Pontefice
Lo scorso anno papa Bergoglio era ancora troppo malato per recarsi alla COP29 in Azerbaigian, ma ha inviato un messaggio alla conferenza delle Nazioni Unite sul clima. Il Segretario di Stato vaticano, il Cardinale Pietro Parolin, ha invece consegnato il suo messaggio ai leader mondiali riuniti a Baku. Ha affermato che la “vera sfida del nostro secolo” era l’indifferenza verso la crisi climatica, sottolineando che “l’indifferenza è complice dell’ingiustizia”. Nell’occasione il Pontefice ha fatto appello ai paesi che hanno contribuito maggiormente ai gas serra per riconoscere il loro “debito ecologico” verso gli altri. In nome dell’ecologia integrale ha chiesto “una nuova architettura finanziaria internazionale basata sui principi di equità, giustizia e solidarietà”.
La conferenza sul clima di papa Francesco
Durante la sua vita e fino alla fine, Papa Francesco ha continuato a evidenziare le questioni di disuguaglianza nelle conseguenze del cambiamento climatico, un tema centrale nella sua visione sull’ecologia integrale. Nel 2019, ha sostenuto le richieste dell’ecocidio come “quinto crimine contro la pace” e lo ha dichiarato un peccato. E, nel maggio 2024, ha organizzato in Vaticano la conferenza internazionale della Chiesa Cattolica sulla resilienza climatica. “Le nazioni più ricche producono più della metà degli inquinanti che intrappolano il calore,” ha detto ai partecipanti. “Al contrario, i tre miliardi di persone più povere contribuiscono meno del 10%, eppure soffrono il 75% dei danni risultanti”. Nel meeting ha ribadito la convinzione che la distruzione dell’ambiente è un “offesa contro Dio” e un “peccato strutturale” che mette in pericolo tutti. Parole che riflettono l’approccio olistico alla questione climatica e ribadiscono la visione “storica”di papa Francesco sull’ecologia integrale.
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