Già da ieri le condizioni di Papa Francesco sono apparse stabili, con segnali di miglioramento grazie alla terapia farmacologica per la polmonite bilaterale e alla fisioterapia respiratoria e motoria, da cui sta traendo particolare beneficio.
La Sala Stampa vaticana aveva anche diffuso la prima immagine del Pontefice dal momento del ricovero: lo si vede seduto su una sedia a rotelle, raccolto in preghiera nella cappellina al decimo piano del Policlinico Gemelli.
Cardinal Menichelli: “una foto che ci dona gioia”
La prima foto del Papa dall’inizio del suo ricovero al Gemelli “è sicuramente qualcosa che dona gioia e rafforza la speranza per la quale abbiamo pregato, affinché il Santo Padre recuperasse la sua vitalità”.
Lo ha affermato il cardinale Edoardo Menichelli, arcivescovo emerito di Ancona, creato cardinale da papa Francesco nel Concistoro del 2015. Ieri sera il porporato ha accolto con gioia la prima immagine del pontefice dopo 31 giorni di assenza.
“Al tempo stesso – osserva Menichelli – questa foto ci trasmette ancora una volta l’immagine di un Papa, il nostro caro Padre, che ‘ostenta’ la sua fragilità, trasformandola in un messaggio evangelico e in una testimonianza di speranza. Tanto più se pensiamo alle parole che ha scritto per l’Angelus di ieri: ‘patisco la debolezza, ma Dio non mi abbandona’”.
Da qui la sua riflessione: “Andiamo avanti con speranza e serenità. La nostra vita è uno sguardo proiettato in avanti”. E sul perché il Pontefice abbia scelto solo ora di mostrarsi, il cardinale aggiunge: “Non possiamo entrare nella libertà del Santo Padre”.
Enzo Bianchi (Bose): “Un’ondata di gioia dopo la foto”
“Che gioia immensa: vederlo seduto, vestito, in preghiera, non più confinato a letto”. Padre Enzo Bianchi, fondatore della comunità monastica di Bose, commenta così la prima immagine diffusa ieri sera. “Significa che c’è una ripresa e possiamo sperare. Certo, l’età pesa, ma questa immagine, dopo una lunga assenza, ha dato nuova speranza”.
Padre Bianchi racconta l’emozione che ha attraversato molti credenti: “Tra ieri sera e oggi ho ricevuto tantissimi messaggi su WhatsApp ed e-mail: ‘Evviva, finalmente il Papa ce la fa. È una gioia sincera, perché in un momento così complesso, segnato da guerre e tensioni, c’è un grande bisogno di quest’uomo di pace”. Perché il Papa ha scelto di mostrarsi ora? “Credo che non voglia essere ricordato come un santino della sofferenza, a letto, come accaduto ad altri Pontefici. Vuole far capire che, finché c’è, è lui a governare, e non altri”.
Un’immagine che testimonia forza e sofferenza
La psicologa Angela Maria Quaquero, membro del Consiglio nazionale dell’ordine degli psicologi (Cnop), commenta la recente fotografia di Papa Francesco: “Questa immagine racconta molte cose. In primo luogo, testimonia la sua grande sofferenza, ma anche la sua responsabilità di essere presente e di portare la sua testimonianza. E poi ci rassicura riguardo alle sue condizioni di salute”.
“Nel mezzo di un periodo così complesso per l’intera umanità – continua l’esperta – il Papa, attraverso questa foto, ci dice: ‘Sto soffrendo, ma sono qui, sono fragile ma vivo il momento presente, la mia sofferenza non mi esclude dalla realtà‘.”
Riguardo alla scelta di fotografarlo di spalle, Quaquero osserva: “In primo piano c’è l’altare, un simbolo della sua testimonianza spirituale”. E conclude: “Questa immagine è rassicurante, perché ci dice che sta meglio e che è ancora con noi”.
La nomina vescovo di una diocesi Usa
Nel frattempo, fa sapere il Vaticano che in mattinata, il Papa dal Gemelli ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Camde, negli Usa, presentata da mons. Dennis J. Sullivan. Gli succede mons. Joseph A. Williams, finora Vescovo Coadiutore della medesima Diocesi.
Più tardi, in serata, ci sarà il rosario organizzato dal Tribunale della Segnatura Apostolica in piazza San Pietro per pregare per la salute di Papa Francesco. A guidare la preghiera, dalle 19.30, sarà il card. Dominique Mamberti.
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