Dopo la crisi respiratoria che Papa Francesco ha avuto nel pomeriggio di venerdì non ci sarebbero state ulteriori conseguenze dirette. É quanto si apprende dal Vaticano
La crisi respiratoria di venerdì pomeriggio
I medici si erano riservati 24/48 ore per capire se ci fosse stato un peggioramento. Dal Policlinico Gemelli, dove il Pontefice è ricoverato – i medici, definendo il quadro clinico “stabile”, escluderebbero conseguenze dirette. Uno dei segnali, l’assenza di leucocitosi.
Papa Francesco: prognosi riservata dopo la crisi respiratoria
Resta riservata la prognosi per Papa Francesco. A dirlo sono i medici che da giorni hanno in cura papa Bergoglio poiché c’è il rischio che si possano verificare nuove criticità. Nella giornata di domenica 2 marzo, Papa Francesco non è stato sottoposto a ventilazione meccanica.
Papa Francesco: ultimo bollettino
“Le condizioni cliniche del Santo Padre si sono mantenute stabili anche nella giornata odierna; il Papa non ha necessitato di ventilazione meccanica non invasiva, ma unicamente di ossigenoterapia ad alti flussi; è apiretico. In considerazione della complessità del quadro clinico, la prognosi rimane riservata”. Lo fa sapere il Vaticano nell’ultimo bollettino medico, serale, di oggi domenica 2 marzo sulle condizioni di salute di Papa Francesco ricoverato al Gemelli di Roma.
TUTTE LE NOTIZIE SU PAPA FRANCESCO
© Riproduzione riservata