Valeriano Palla. Macchinista navale e perito tecnico industriale in pensione. Ha sempre avuto la passione per la scrittura e ha pubblicato alcuni romanzi per diletto. Partecipa al Concorso 50&Più per la prima volta. Vive a La Spezia.
Dopo i cinquant’anni si è giovani abbastanza vecchi e vecchi abbastanza giovani per capire che la comunicazione e i rapporti umani all’interno di un consesso amichevole e di supporto sono la chiave del procedere dell’esistenza e che la fiducia reciproca e la serratura. Forse se si vive isolati quello che ci manca di più è il senso del futuro che il mondo sempre più tende a farci mancare e ci spinge su una via che fatalmente sfocia in un vicolo cieco. Un po’ over cinquanta, scusate l’espressione, senza ii consesso di cui sopra, può venire meno il coraggio di affrontare il presente con serenità e ii futuro con fiducia, così che, temendo il domani di solito ci si rovina anche l’oggi. Comunità, Amicizia, Fiducia e Costruzione di un Futuro devono essere ii nutrimento sociale di ognuno di noi. Non dobbiamo ritrovarci solo per scambiare informazioni sui nostri acciacchi, non dobbiamo piangerci addosso perché alcune cose ci diventano difficili, appoggiati alla spalla di un amico e operando in una comunità possiamo andare oltre e offrire ai più giovani, senza condizionarli ma difendendoli da possibili errori e deviazioni, la nostra esperienza .
I quasi nonni, perché molti di noi lo sono, con la loro vita sono un insegnamento naturale ed essenziale per i giovani che devono cominciare a percepire che la vita e un arco, con un principio, una pienezza e un punto di arrivo . Questo comincia a farli pensare, stimola le prime domande sul senso dell’esistenza, sul valore delle realtà che ci circondano, insegna a relativizzare tante cose frivole e a dare importanza a ciò che conta veramente ma, per fare questo, dobbiamo prima di tutto credere in noi , essere curiosi di vedere gli sviluppi del domani e lavorare per determinarli cioè, non solo dire, ma fare obbligandoci a sentirci ancora elementi propulsivi della società, così lo scorrere degli anni non sarà niente se nel frattempo saremo rimasti giovani, dobbiamo vivere con il desiderio del meglio e non con la paura del peggio. Noi quasi forse nonni siamo l’albero genealogico delta società, uno strumento prezioso per dare ai giovani ii senso della storia, della continuità con il passato, per fondare le radici delta storia personale. Chi meglio di noi può sviluppare questo compito? Noi siamo ii collegamento vivente con le radici, coloro che erano già presenti, che hanno visto, quindi che hanno tutte le carte in regola per ricordare e trasmettere avvenimenti, fatti, tradizioni, con autorevolezza e credibilità. Questa è la chiave e il rapporto aperto, costruttivo, confidenziale e sincero è la serratura.