Nel nostro Paese, secondo le stime del Ministero della Salute, sono circa un milione le persone affette da demenza. Quando viene fatta una diagnosi di questo tipo a cambiare non è solo la vita di chi ne è affetto. Anche quella dei familiari viene stravolta per forza di cose. Basti dire che in Italia sono circa 3 milioni le persone direttamente o indirettamente coinvolte nell’assistenza dei loro cari.
In un Paese come il nostro, dove i dati demografici ci parlano di un rapido invecchiamento, le stime sono ancora più allarmanti nell’area Ue. Abbiamo, infatti, il più alto indice di vecchiaia dopo la Germania e l’età è il principale fattore di rischio legato alla patologia.
La demenza, una priorità mondiale di salute pubblica
Consideriamo per un momento la maggiore longevità delle donne rispetto agli uomini. Da una parte è per loro sicuramente un vantaggio; dall’altra, però, proprio ciò causa una maggiore incidenza di questa patologia.
Inoltre, sono soprattutto le donne a ricoprire la figura del caregiver: mogli e figlie in primis. Sono quasi sempre loro, infatti, ad ospitare e gestire il malato in casa. Un carico assistenziale che finisce con l’avere un impatto notevole sulla salute fisica e psicologica. Nonché sugli aspetti economici, visto che spesso devono lasciare il proprio impiego o modificare vita lavorativa.
Visto tutto questo, dunque, non è un caso che già il Rapporto Oms e Adi – Alzheimer’s Disease International – del 2016 abbia definito la demenza “una priorità mondiale di salute pubblica”.
La tecnologia di PainChek: un aiuto per chi è affetto da demenza
Ma se la tecnologia potesse aiutarci? Se potesse creare i presupposti per comunicare fra chi è affetto da demenza e chi se ne prende cura? In questo modo ne potrebbe trarre un beneficio anche il carico di assistenza. Così una start-up australiana ha creato PainChek. È un’App che grazie all’Intelligenza Artificiale può valutare e misurare il dolore. E non è un aspetto da poco: chi è affetto da demenza spesso non riesce a comunicare questa situazione.
Un’Intelligenza Artificiale che riconosce il dolore sul volto
L’App si può scaricare sia da ambiente iPhone che Android ed è a tutti gli effetti un dispositivo medico. Approvata in Europa, Canada e Australia, PainChek ha alla spalle persino una ricerca del 2017 pubblicata sulla rivista scientifica Journal of Alzheimer’s Disease che ne documenta la validità. La sua affidabilità nel rilevare la condizione di sofferenza dei soggetti esaminati si attesta addirittura al 90%.
PainChek funziona grazie ad una tecnologia di analisi facciale. In questo modo può misurare il dolore persistente e cronico di chi non riesce ad esprimerlo o non è più in grado di comunicarlo. Il target principale di questa App infatti è costituito da pazienti affetti da demenza.
Il funzionamento è semplice: è sufficiente indirizzare la fotocamera sul volto della persona e registrare un breve video. L’Intelligenza Artificiale del programma lo analizzerà e, grazie al movimento dei muscoli facciali, l’App saprà dare un punteggio al dolore. Ma PainChek non solo riesce a “leggere” il dolore sul volto dell’assistito: il suo software lo memorizza e lo monitora nella sua evoluzione. In questo modo riesce persino a suggerire se le terapie adottate siano efficaci nel contrastarlo.
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