Qualche consiglio di lettura per un agosto in pieno relax. Sotto l’ombrellone, oppure all’ombra di un bell’albero, cinque titoli che vi faranno compagnia.
Siamo prossimi al giro di boa dell’estate con l’avvicinarsi di Ferragosto. Un mese, caldissimo quest’anno, che per molti è sinonimo di pausa, o perlomeno di rallentamento, dagli impegni quotidiani più pressanti, siano essi di lavoro o familiari. Un momento in cui, si spera, possiamo tutti trovare del tempo, più tempo, per aprire un buon libro. Ecco una serie di buone uscite per questa estate 2021.
L’acqua del lago non è mai dolce di Giulia Caminito
Uscito in gennaio, questo libro edito da Bompiani già a luglio era alla sua dodicesima edizione. A scriverlo Giulia Caminito, romana, classe 1988, vincitrice del Premio Strega Off grazie al voto di pubblico e riviste letterarie. Candidato al Premio Strega e arrivato nella cinquina dei finalisti, il romanzo è ambientato in un paesino sul lago di Bracciano ed è narrato in prima persona da Gaia, che ripercorre la propria vita e insieme la storia italiana di quei decenni. Indubbiamente è un racconto di giovinezza ed evoluzione. Ma la figura della madre, Antonia, è di certo centrale. Una donna dalla chioma rossa in cerca di una casa popolare, una madre dura che la protagonista fatica a perdonare.
L’arte di legare le persone di Paolo Milone
Psichiatra genovese classe 1954, Paolo Milone ha scritto questo suo primo romanzo per Einaudi. “Avendo fuggito ogni altro lavoro per paura, mi ritrovo a fare il lavoro che fa più paura di tutti”. La lettura è veloce. I capitoli molto scanditi, il fraseggio è breve. Con un ritmo lirico e mobile, come è stato definito. Nella vita di reparto, appuntata per anni, le urla e i silenzi di corridoi e città. Sani e malati, in una linea invisibile che è “un tiro di dadi riuscito bene”. Sentire il dentro, sentire il fuori, è un buon esercizio di immedesimazione ed empatia.
Lingua madre di Maddalena Figerle
Dopo aver vinto a 23esima edizione del “Premio Calvino”, questo romanzo di Maddalena Fingerle è stato pubblicato dalla piccola e coraggiosa casa editrice romana Italo Svevo. È così uscito in marzo tra i suoi tascabili dalle forma da manuale manuziano. Maddalena Fingerle, bolzanina, classe 1993, porta qui un autentico e potente spaccato da una terra di confine, tra retorica del bilinguismo e autonomia anche della lingua. Il protagonista è Paolo Prescher, sua la lotta con le “parole sporche”. In scena, il potere del linguaggio e il fascino della parola. Un assaggio: “La mia parola preferita, al momento ancora pulita, è Sollbruchstelle. Indica un punto di rottura prestabilito che può essere quello delle tavolette di cioccolata e per me significa confine”.
Sanguina ancora di Paolo Nori
Lui è uno dei più profondi conoscitori di letteratura russa e traduttori da quella lingua. Paolo Nori, parmense classe 1963, ha dedicato questo suo ultimo lavoro a “l’incredibile vita di Fëdor M. Dostoevskij”, così come recita il sottotitolo del libro edito da Mondadori in primavera. Una passione per questo autore russo che sanguina ancora sin dalla prima lettura da ragazzo di Delitto e castigo. Un buon modo per conoscere la vita e le opere di Dostoevskij. Ma insieme anche per vivere e capire un legame più sotteso e profondo. In un dialogo lungo millenni e migliaia di chilometri. Quello di prossimità tra lettore e scrittore. La magia e la forza della letteratura.
Tre di Valérie Perrin
Come ultimissimo consiglio un’autrice straniera, che sta facendo molto parlare di sé in questi ultimi anni dopo il successo di Cambiare l’acqua ai fiori. È da poco uscito, sempre per le edizioni E/O, il nuovo romanzo di Valérie Perrin. Scrittrice, ma anche fotografa e sceneggiatrice con il compagno Claude Lelouch, l’autrice francese di 54 anni affronta qui il tema dell’amicizia. I tre a dare il titolo all’opera sono infatti i tre coetanei Nina, Etiénne e Adrien, compagni di classe alle elementari (come anche 3 è il loro amatissimo disco degli Indochine). Un racconto che procede tra più piani temporali e che si condisce di quel delicato mistero alla Perrin. Dall’automobile ripescata in fondo al lago al dilemma sul perché i tre non si frequentino ormai da tantissimi anni. “Basta liberare gli adulti che sono stati bambini insieme e subito torna a galla l’infanzia”.
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