Si è conclusa ieri la seconda serata del 72° Festival di Sanremo, il terzo in cui Amadeus è conduttore e direttore artistico. Emozioni, applausi, tanta musica e grande successo di pubblico. 25 i cantanti in gara. Ecco le nostre pagelle
Achille Lauro (feat Harlem Gospel Choir) – “Domenica”
Tra finta blasfemia ed eros, si presenta senza look, a petto nudo e si autoplagia riportando una nuova versione di Rolls Royce con inserti gospel. Nulla di trasgressivo, nulla di nuovo. Voto: 6
Yuman – “Ora e qui”
Vincitore di Sanremo Giovani, tenta la strada del soul: è dotato di un gran bel timbro ma il pezzo è di quelli che si dimenticano. Voto: 4
Noemi – “Ti amo non lo so dire”
Una canzone d’amore diversa, un testo interessante. Lo zampino di Mahmood e Durdust, due tra gli autori più talentuosi del panorama italiano, si sente; all’inizio sembra la solita Noemi, poi arrivano ritmo, synth e un arrangiamento che funziona. E la voce c’è. Voto: 6,5
Gianni Morandi – “Apri tutte le porte”
Spirito dell’eterno ragazzo con il testo di Jovanotti che gli cuce addosso un pezzo un po’ ruffiano; suona bene e riesce a essere più giovane di molte nuove proposte. Voto: 6
La rappresentante di lista – “Ciao ciao”
Un po’ Donatella Rettore, un po’ Paris Hilton, con un giro di basso travolgente e la voce di Veronica Lucchesi che lascia il segno. Divertente e ballabile, il vero tormentone di questa edizione. Voto: 7,5
Michele Bravi – “L’inverno dei fiori”
Ha fatto della sua fragilità un punto di forza, profondo e aggraziato nell’interpretazione, purtroppo il pezzo perde di energia e scivola troppo nel malinconico. Voto: 6
Massimo Ranieri – “Lettera di là dal mare”
Interpretazione super classica, non troppo distante dal musical, per un brano che rimanda alla musica di altri tempi. Peccato, sarebbe stato bello osare con qualcosa di più attuale. Voto: 5
Mahmood e Blanco – “Brividi”
In perfetto stile festivaliero, un testo struggente e un amore universale; interpretato con classe e intensità, tra autotune e falsetti, quando non servono colpi di scena e basta il talento a conquistare palco e pubblico. Brividi. Voto: 8,5
Ana Mena – “Duecentomila ore”
La versione spaesata di JLo, un nuovo sodalizio con Rocco Hunt che firma il pezzo ci riporta in una balera, con un tentativo di tormentone spagnoleggiante già sentito e malriuscito. Voto: 3
Rkomi – “Insuperabile”
Artista più ascoltato del 2021, porta una ballata che è quasi una cover di Personal Jesus dei Depeche Mode, tra rock e rap, continua il suo percorso di contaminazioni ma al di sotto delle aspettative. Voto: 7
Dargen D’Amico – “Dove si balla”
Una lunga carriera come autore, partecipa per la prima volta al Festival con ironia e leggerezza, tra il tamarro e la dance anni ’90 e il ritornello resta sicuramente impresso. Voto: 6
Giusy Ferreri – “Miele”
La regina delle hit estive si esibisce con un brano che la rappresenta a pieno, dalle atmosfere vintage, tra il folk e il latino che però non esplode. Voto: 6
Sangiovanni – “Farfalle”
Da Amici a Sanremo con un’esibizione scoordinata, sbiascicante e confusa. Un tormentone post adolescenziale orecchiabile e insignificante che quasi certamente scalerà le vette di Spotify. Voto: 4
Giovanni Truppi – “Tuo padre, mia madre, Lucia”
Il tocco autoriale di Pacifico e Nicolò Contessa per un testo complesso e struggente sui legami e le radici familiari. Voto: 6
Le Vibrazioni – “Tantissimo”
Unico gruppo in concorso, dimostrano di saper suonare, partono come rock band e sfociano inevitabilmente nel pop, senza infamia e senza lode. Hanno fatto di meglio in passato e, diciamolo, i Måneskin sono un’altra cosa. Voto: 6
Emma – “Ogni volta è così”
Canta benissimo, esibizione impeccabile, tiene il palco come poche e non eccede come suo solito; peccato che il pezzo risulti uguale al resto del repertorio. Dirige l’orchestra: Francesca Michielin. Voto: 6,5
Matteo Romano – “Virale”
Direttamente da TikTok, canta bene nonostante la giovanissima età. Il pezzo è puro e semplice pop ma manca di profondità e forse anche di contemporaneità. L’emozione si vede tutta. Voto: 6,5
Iva Zanicchi – “Voglio amarti”
Torna in gara un’icona della canzone italiana, 82 anni portati elegantemente e tre vittorie all’attivo; ancora una gran voce, credibilità e coraggio di mettersi in gioco. Voto: 6
Ditonellapiaga con Rettore – “Chimica”
Coppia strepitosa, due generazioni in perfetta sintonia, sono brave e si divertono. Ritmo e chimica per un pezzo ballabile che travolge il dancefloor e resta in testa. Altro candidato a tormentone. Voto: 7
Elisa – “O forse sei tu”
Di nuovo al Festival dopo 21 anni, eterea e impeccabile nell’esecuzione, la canzone, scritta insieme a Davide Petrella (autore ormai quotatissimo) è un classico pieno di dettagli di stile. Sospesa tra passato e presente, emoziona. Voto: 8
Fabrizio Moro – “Sei tu”
La solita ballad, un po’ anni ’90, melodica e meno urlata; prevedibile e monotono, stavolta almeno canta l’amore romantico che fa star bene. I fan del cantautore romano apprezzeranno. Voto: 6
Tananai – “Sesso occasionale”
Pezzo orecchiabile, puro pop ma esibizione da karaoke. Magari un secondo ascolto in radio potrebbe aiutare. Forse. Voto: 5
Irama – “Ovunque sarai”
Look gipsy, interpretazione intensa, potenza vocale per una ballata romantica sulla perdita. Un omaggio alla poesia, dal taglio classico e prevedibile che non conquista. Voto 6,5
Aka7even – “Perfetta così”
Prodotto perfetto per la sua fanbase, pezzo fresco, radiofonico, che funziona e destinato a raggiungere alti numeri di streaming. Voto: 6,5
Highsnob e Hu – “Abbi cura di te”
I Coma_Cose del 2022, degli outsider, gradita sopresa sul finale, sonorità urban e archi sognanti, in un esperimento che strizza l’occhio al mainstream, senza sfociare nel banale, restando fedele alle rispettive personalità del duo. Voto: 7
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