Gli italiani preferiscono ancora pagare in contanti? A quanto pare, no. La pandemia sembra aver stravolto anche le nostre abitudini di pagamento. Così sono sempre di più quelli che scelgono di pagare con la moneta elettronica al posto del contante. E pensare che, secondo uno studio della Banca Centrale europea su dati del 2016, eravamo tra gli ultimi posti nell’Area euro per impiego di moneta elettronica.
Poi è arrivata la pandemia e tutto sembra essere cambiato. Anche le abitudini agli acquisti più consolidate. Ed ecco profilarsi la sorpresa. In genere, sono proprio le generazioni mature a risultare più affezionate all’uso del contante. Stavolta, invece, a guidare l’impulso verso l’impiego di carte di credito, di debito, prepagate e altri strumenti di pagamento digitali, sono proprio gli over 55. A dirlo è una ricerca condotta da GFK per conto di Visa su un campione di popolazione composto da 3.200 individui di età compresa fra i 18 e i 65 anni, residenti in Italia, Francia, Spagna e Portogallo, per esplorare l’impatto del Covid-19 sulle abitudini e sulle percezioni dei consumatori in materia di e-commerce e pagamenti digitali in negozio.
Meno contante e più negozi di vicinato
Dai dati raccolti emerge che, anche in Italia, si sta verificando un trend di abbandono dei pagamenti in contante ormai a doppia cifra (23% i consumatori che ne hanno ridotto l’uso), con una crescita della propensione dei pagamenti contactless del +28%. Di pari passo, sul fronte online, l’e-commerce ha fatto un balzo in avanti con 51% degli italiani che ha per la prima volta ha fatto acquisti online (25%) o ne ha incrementato la frequenza (26%).
C’è poi un altro importante trend. I consumatori sono sempre più impegnati a sostenere i negozi di vicinato e la comunità attraverso i loro acquisti: rispettivamente il 74% e il 77% degli intervistati in Italia e Spagna ha dichiarato di aver incrementato gli acquisti presso gli esercenti locali durante il primo lockdown. Inoltre, il 58% degli italiani e il 70% degli spagnoli ha intenzione di continuare ad acquistare locale anche in futuro.
«È un dato molto significativo – commenta Daniele Novello, Senior Consultant di GFK Italia -. Sicuramente le limitazioni alla mobilità hanno spinto i consumatori verso i negozi di vicinato; ma c’è dell’altro. Questo trend ci dice anche che i consumatori non stanno cambiando le proprie abitudini di acquisto solamente perché spinti da restrizioni e urgenze legate alla pandemia. Siamo di fronte a un nuovo consumatore, che sta ripensando le proprie priorità di consumo e non solo. Tra i valori guida – continua Daniele Novello – troviamo proprio il bisogno di appartenenza al proprio territorio e alla propria comunità di riferimento».
Gli over 55 trainano la diminuzione dell’uso del contante
Nei 4 Paesi analizzati dall’indagine – Italia, Francia, Spagna e Portogallo – è emersa una crescita media dell’e-commerce pari al 46% e una diminuzione media dell’uso del contante del 37% con le donne (-40%) e gli over 55 (-41%) a fare da traino. Il dato sull’uso del contante in Italia nella fascia di età 55-64 anni nel 2016 rappresentava l’86% delle transazioni, secondo una elaborazione di Bankitalia su dati della Bce. Comunque, in generale, per dare una ulteriore spinta alla moneta elettronica, oltre che ai consumi, è anche partito il piano Italia Cashless con il Cashback e la Lotteria degli scontrini.
E-commerce: un confronto tra Italia, Francia, Spagna e Portogallo
In Italia, l’e-commerce ha registrato un incremento del +25%. È il valore più alto rispetto a Spagna (che si attesta al +23%) e Francia e Portogallo (a quota +22%). Il 51% degli italiani ha iniziato o aumentato i propri acquisti online – contro il 37% della Francia, il 44% del Portogallo e il 52% della Spagna – anche in settori che fino a poco tempo fa erano tabù, come l’alimentare (+32% contro Francia al 21%, Spagna al 31% e Portogallo al 25%) e i prodotti per l’igiene della casa (+31% contro Francia al 17%, Spagna al 32% e Portogallo al 22%).
Pagamenti in negozio: come si comportano gli italiani
A febbraio 2020 l’Italia presentava un significativo ritardo nei pagamenti digitali rispetto agli altri Paesi Europei. Ma la pandemia ci ha spinto a superare le resistenze storiche e a ridurre significativamente l’uso del contante (-23%) a favore delle carte di debito (+24%) e di credito (+21%).
Tra i vari Paesi, gli strumenti più utilizzati sono le carte fisiche che restano le soluzioni più rassicuranti. A registrare la crescita maggiore sono le carte di debito con una media del +28% (valore più alto in Portogallo con +39%), seguite dalle carte di credito con una crescita media del 20% (guida la Spagna con +25%) e dal mobile che si attesta al 9% in media (sempre la Spagna in testa con +15%). L’Italia primeggia nelle carte prepagate dove registra un aumento del +13% contro un valore medio al 7%.
In futuro tutto si risolverà in un fuoco di paglia? Pare di no
Sembra che siamo giunti a un punto di non ritorno: è probabile che questi cambiamenti permangano, come confermato dall’ulteriore propensione degli intervistati a ridurre l’uso del contante per i pagamenti fino a 20 €.
Gli italiani, in particolare, sono propensi a un’ulteriore diminuzione dei pagamenti in contante del 31% sugli acquisti in negozio sopra i 100 € a favore di carte di debito (+18%), di credito (+16%) e prepagate (+12%).
Infine, per tornare alla domanda iniziale: noi italiani preferiamo ancora il contante? Ebbene, il 62% non considera più i pagamenti in contante preferibili a quelli digitali. E per il futuro ci definiamo propensi a un’ulteriore diminuzione dei pagamenti in contante in negozio del 31% per acquisti superiori ai 100 €.
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