Il pacemaker in età avanzata può migliorare la qualità della vita dei pazienti. Uno studio del gruppo di ricerca di elettrofisiologia di Cattinara (Trieste), pubblicato sul Journal of Cardiovascular Medicine, ha esaminato 70 pazienti sottoposti all’impianto del dispositivo o alla sua sostituzione nel biennio 2019-2020. Si trattava di un gruppo over 90 in cui la metà dei pazienti aveva più di 95 anni.
Pacemaker in età avanzata: i risultati
I risultati di questo studio hanno evidenziato che il 12% dei pazienti trattati con un primo impianto di pacemaker aveva un’età media di 92 anni. Inoltre, per il 54% si trattava di donne. Il 38% soffriva di fibrillazione atriale, il 33% di altre malattie extracardiache come problemi oncologici, polmonari, renali, neurologici.
Nonostante le comorbilità, il dispositivo ha consentito di migliorare le condizioni generali dei pazienti, che nel 67% dei casi sono sopravvissuti a un follow up mediano di 17 mesi, in un periodo in cui è stata anche affrontata la pandemia da Covid, che ha aumentato il tasso di mortalità soprattutto nella popolazione anziana.
Soluzioni tecnologiche come il pacemaker in età avanzata possono dunque prolungare la vita e migliorarne la qualità.
Cos’è il pacemaker
Il pacemaker (in italiano “generatore di ritmo”) è un dispositivo elettronico che viene posizionato nel torace per controllare le anomalie del ritmo cardiaco, come il blocco atrio-ventricolare e l’insufficienza cardiaca. È costituito da un generatore computerizzato di impulsi racchiuso all’interno di un piccolo contenitore di metallo e da uno o più cavi o elettrocateteri. Il generatore emette dei segnali elettrici che normalizzano il ritmo cardiaco alterato, mentre gli elettrocateteri lo collegano al cuore consentendone la trasmissione.
Il pacemaker può essere uno stimolatore continuo o a richiesta, in base al tipo di aritmia del paziente. I dispositivi di ultima generazione sono in grado di determinare quando la persona compie attività fisica attraverso un sistema sensoriale sensibile alla frequenza respiratoria, in modo da poter regolare di conseguenza gli impulsi. Alcuni pacemaker, inoltre, sono anche in grado di monitorare la temperatura del sangue.
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