Pace contributiva: cos’è, chi ne ha diritto, i costi e tutti i vantaggi per accedere alla pensione. Tutto quello che c’è da sapere.
La pace contributiva è una misura introdotta dal Decreto n° 4 del 29 gennaio 2019 che consente di sistemare la posizione assicurativa a condizioni semplificate e con costi agevolati.
Si tratta di una misura vantaggiosa perché permette il recupero dei buchi contributivi tra un lavoro e l’altro ai fini del raggiungimento dei requisiti contributivi per l’accesso al pensionamento. Consente infatti ai lavoratori più giovani di riscattare fino a un massimo di 5 anni di contributi, scaricando il costo dalle tasse. Inoltre, in alcuni casi, l’onere di riscatto può essere ridotto, o a carico del datore di lavoro.
Con tale operazione si permette ai lavoratori interessati, di riscattare ai fini pensionistici, i periodi che non hanno copertura contributiva successivi al 1995, cioè in epoca contributiva (nel 1996 entrò in vigore il sistema contributivo previsto dalla riforma Dini).
Per “periodo scoperto da contributi” si intende un periodo della carriera del lavoratore in cui non sono stati versati contributi, nemmeno quelli figurativi. E questo strumento è un valido aiuto per quanti necessitano di contribuzione per poter rientrare in una delle tante misure previdenziali previste dal nostro ordinamento, o per aumentare semplicemente il proprio montante contributivo. Ma l’operazione, oltre che vantaggi, prevede dei costi da sostenere.
Periodi riscattabili
La pace contributiva permette di riscattare un periodo scoperto da contributi collocato dopo il 1995 purché rientri tra l’anno del primo versamento di contributi e quello accreditato fino al 29 gennaio 2019. Il periodo massimo riscattabile è pari a 5 anni. I periodi riscattabili non devono essere per forza continuativi.
Gli anni riscattati possono produrre un aumento del montante contributivo e quindi della pensione e sono utili alla maturazione del diritto al pensionamento. Si tratta di una misura strutturale, perché questa fase di sperimentazione cesserà il 31 dicembre 2021.
Domanda
La presentazione della domanda di Pace contributiva può essere presentata fino al 31 dicembre 2021, termine ultimo per l’esercizio della facoltà di riscatto. Il Patronato 50&PiùEnasco offre assistenza per la presentazione della domanda.
Quanto costa la pace contributiva?
Per calcolare il costo di questo riscatto di massimo 5 anni di vuoto contributivo, occorre applicare l’aliquota contributiva di finanziamento vigente nella gestione previdenziale in cui opera il riscatto, alla data di presentazione della domanda di Pace contributiva. Tale aliquota va applicata all’imponibile dell’ultimo anno.
Il corrispettivo da pagare può essere rateizzato in massimo 10 anni (120 rate mensili) e dà diritto alla detrazione fiscale del 50% (si può quindi scaricare dalla dichiarazione dei redditi), ammortizzabile in 5 anni, cioè per 5 anni di imposta.
In altri termini, per capire l’importo da versare occorre fare questa operazione: l’imponibile degli ultimi 12 mesi, per l’aliquota contributiva, per il numero di anni da riscattare.
Con la Pace contributiva è possibile riscattare i periodi compresi tra l’anno del primo e quello dell’ultimo contributo accreditato per gli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria, al Fpld (Fondo Pensione Lavoratori Dipendenti), alla gestione speciale Commercianti, al fondo speciale della previdenza degli artigiani, al fondo speciale dei coltivatori diretti, degli imprenditori agricoli professionali, dei coloni e dei mezzadri, ai fondi esonerativi dell’Ago ed alle forme sostitutive ed esclusive dell’assicurazione generale obbligatoria, come l’Inpdap e l’Enpals, oltre che alla gestione separata.
I periodi da riscattare non devono essere soggetti a obbligo contributivo e non devono essere già coperti da contribuzione, comunque versata e accreditata, presso forme di previdenza obbligatoria. La misura si rivolge ai contributivi puri, cioè a lavoratori che non hanno contributi versati prima del 1996. Inoltre, non si può richiedere la Pace contributiva se si è già titolari di pensione.
Per approfondimenti in merito all’argomento trattato è possibile rivolgersi alle sedi del Patronato 50&PiùEnasco.
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