L’invasione di turisti altera gli ecosistemi – fanno sapere dalla Società Italiana di Medicina Ambientale – e incrementa inquinamento tra pullman e tonnellate di rifiuti prodotti. Servono misure concrete per tutelare gli ecosistemi.
Centinaia di pullman, migliaia di turisti “last minute” provenienti soprattutto dall’area campana. Un inaspettato afflusso che ha messo in serie difficoltà la località di Roccaraso, in Abruzzo. Tanto da richiedere successivamente una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduta dal prefetto. Oltre a problemi di ordine pubblico però siamo difronte a pesanti ripercussioni ambientali, fa sapere la Sima-Società Italiana di Medicina Ambientale.
Turismo, quarta causa di inquinamento, responsabile del 5% delle emissioni globali di CO2
L’invasione di turisti nella città di Roccaraso rappresenta un allarme ambientale che rischia di mettere a repentaglio l’ecosistema locale e aver ripercussioni sulle risorse naturali. Lo afferma la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), che ricorda come il turismo sia la quarta causa di inquinamento ambientale ed è responsabile del 5% delle emissioni globali di CO2.
Riferendosi alla giornata di domenica 26 gennaio, così il presidente della Sima, Alessandro Miani: “Quanto visto la settimana scorsa a Roccaraso, quando migliaia di turisti hanno invaso la località montana con pullman e auto private generando un caos senza precedenti, ha effetti negativi diretti sull’ambiente e sugli ecosistemi locali. È stato infatti dimostrato come l’overtourism nelle zone di montagna causi una pericolosa erosione del suolo, aumenti in modo esponenziale i consumi di risorse naturali come acqua ed energia e incrementi l’emissione di sostanze inquinanti nell’aria. Basti pensare alle migliaia di vetture private e pullman che si concentrano in una area limitata come quella di Roccaraso, con l’immissione in atmosfera di quantità enormi di PM2.5, PM10, anidride carbonica, ossidi di azoto e altre sostanze tossico-nocive prodotte dai motori termici”.
Abruzzo: un terzo del territorio a rischio a causa del turismo di massa
“A tutto ciò si aggiungono le tonnellate di rifiuti abbandonate sulla neve dai turisti, dai mozziconi di sigarette alla plastica che come noto contaminano gravemente l’ambiente, e le conseguenze per la fauna locale che risente dell’invasione di aree naturali habitat per diverse specie animali – prosegue Miani -. Al di là delle questioni di ordine pubblico, servono misure davvero efficaci per tutelare le aree montane come quelle dell’Abruzzo, regione dove un terzo del territorio è costituito da parchi naturali, e salvaguardare gli ecosistemi dai pericoli insiti nel turismo di massa, che rappresenta sempre di più un nemico dell’ambiente”.
(Foto apertura: BlackMac/Shutterstock.com)
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