Muoversi perché: «Ogni movimento conta». Questo è il messaggio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) che proprio recentemente ha lanciato le nuove Linee guida sull’attività fisica e il comportamento sedentario. Tutti, a tutte le età e abilità, possono essere fisicamente attivi.
Le nuove linee guida arrivano in un momento particolare. Arrivano proprio quando il Covid-19 ci costringe di più a casa e con le palestre chiuse. Ma è proprio per questo che muoversi diventa ancora più importante per non cadere nella sedentarietà, come ci ha ricordato il professor Marco Trabucchi in uno degli ultimi webinar di Spazio50, Una regolare attività fisica si può fare anche in casa.
Le statistiche dell’Oms mostrano che un adulto su quattro e quattro adolescenti su cinque non svolgono un’attività fisica a sufficienza. Ora, se la popolazione mondiale fosse più attiva, si potrebbero evitare fino a 5 milioni di morti all’anno. E oltre alle ricadute della sedentarietà sulla salute e sul benessere generale delle persone, ci sono anche quelle sul piano economico. Si stima, infatti, che nel mondo la sedentarietà costi 54 miliardi di dollari in assistenza sanitaria diretta e altri 14 miliardi di dollari in perdita di produttività.
Quale attività fisica? Dai lavori domestici alla camminata
Tutta l’attività fisica dà benefici. Camminare o andare in bicicletta per spostarsi, nel tempo libero si può ballare o fare del giardinaggio, anche le pulizie domestiche rientrano nell’attività fisica. «L’attività fisica di qualsiasi tipo e di qualsiasi durata può migliorare la salute e il benessere, ma farne di più è sempre meglio», ha affermato il dottor Ruediger Krech, direttore della promozione della salute dell’Oms. Soprattutto, «se passi molto tempo seduto, sia al lavoro che a scuola, allora dovresti fare più attività fisica per contrastare gli effetti dannosi del comportamento sedentario».
Cosa raccomandando le nuove linee guida per gli over 65
Le nuove linee guida dell’Oms sono chiare. Raccomandano almeno 150-300 minuti di attività aerobica – da moderata a intensa – a settimana per tutti gli adulti, comprese le persone che vivono condizioni croniche o di disabilità. Per i bambini e gli adolescenti la media è di 60 minuti al giorno.
Agli anziani l’Oms dedica qualche raccomandazione in più. Per aumentare i benefici sulla salute, gli over 65 possono aumentare l’attività fisica aerobica di intensità moderata a più di 300 minuti a settimana. In alternativa, fare più di 150 minuti di vigorosa intensità attività fisica aerobica; o un equivalente combinazione di attività di intensità moderata e vigorosa.
Più tempo dedicato all’attività fisica, ma anche qualche esercizio per aumentare l’equilibrio e la coordinazione per migliorare le capacità funzionali e prevenire le cadute. Infine, non bisogna trascurare il potenziamento muscolare moderato o con maggiore intensità, due o più volte alla settimana.
L’attività fisica regolare è la chiave per prevenire e aiutare a gestire malattie cardiache, diabete di tipo 2 e cancro. Inoltre, previene i sintomi di depressione e ansia, riduce il declino cognitivo, migliora la memoria e aumenta la salute del cervello.
Poco è meglio di niente
Fare un po’ di attività fisica è meglio che non farne nessuna. Non bisogna arrendersi o esagerare all’inizio, ma iniziare facendo piccole quantità di attività fisica, aumentando gradualmente la frequenza e l’intensità, oltre che la durata nel tempo. Inoltre, non occorre strafare, ma il livello di sforzo va adattato al proprio fisico e capacità funzionali.
«Essere fisicamente attivi è fondamentale per la salute e il benessere: può aiutare ad aggiungere anni alla vita e vita agli anni», ha affermato il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus. «Ogni mossa conta, soprattutto ora che gestiamo i vincoli della pandemia Covid-19. Dobbiamo muoverci tutti ogni giorno, in modo sicuro e creativo».
L’Oms incoraggia i Paesi ad adottare le linee guida globali per sviluppare politiche sanitarie nazionali a sostegno del Piano d’azione globale dell’OMS sull’attività fisica 2018-2030. Il piano è stato concordato dai leader sanitari globali all’Assemblea mondiale della sanità nel 2018 per ridurre l’inattività fisica del 15% entro il 2030.
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