Edwin vive a Nairobi, in Kenya. Quando aveva solo un anno e mezzo si è ferito ad un occhio giocando con un bastone e da quel giorno tutto è cambiato. «Ha iniziato a camminare in modo incerto, era sempre molto insicuro e spaventato», racconta sua madre Josephine. Per curare quella ferita lei e il figlio hanno lasciato il loro villaggio per raggiungere il primo centro sanitario che, sfortunatamente, non aveva oculisti. Così, Edwin è rimasto cieco per più di un anno fino a quando la clinica mobile di CBM è arrivata a pochi passi da casa. «È stato visitato e portato all’ospedale di Kikuyu dove finalmente è stato operato. Mi hanno spiegato che per tutto l’aiuto che abbiamo ricevuto dobbiamo ringraziare la signora Sandra», dice Josephine.
Testamento solidale, la scelta di molti senior
Ad aver permesso ad Edwin di riacquistare la vista, infatti, è stato il testamento solidale di Sandra. Un gesto di grande altruismo che vede protagonisti sempre più senior. Secondo un sondaggio realizzato dal Comitato Testamento Solidale su un campione di 700 notai, quasi 1,5 milioni di over 55 sarebbero intenzionati a inserire nelle ultime volontà un lascito solidale. Si tratta soprattutto di donne (oltre il 60%) e di donazioni di media o piccola entità: in più del 50% dei casi il lascito è sotto i 20mila euro, mentre il 25% ammonta a una cifra tra i 20 e i 50mila. L’8,5%, invece, supera i 100mila euro. Molte storie di lasciti solidali, come quella di Sandra, sono a favore di organizzazioni che svolgono un ruolo di supporto al welfare locale e internazionale. Una vera e propria risorsa a disposizione di individui e di intere comunità, laddove le risorse pubbliche non bastano.
Il welfare nelle mani degli over
I senior ricoprono, così, un ruolo cruciale per i sistemi di welfare. «I lasciti solidali hanno un enorme peso nel Terzo Settore. Con il diminuire delle risorse destinate al welfare, infatti, il no-profit esercita un forte impatto sull’economia e sulla società italiana», sostiene Rossano Bartoli, portavoce di Comitato Testamento Solidale e Presidente della Lega del Filo d’Oro. «In anni di crisi economica e di spending review, il Terzo Settore ha erogato servizi fondamentali per le persone a livello internazionale, nazionale e locale, e agito per la vita e la coesione sociale, offrendo servizi laddove lo Stato non riesce ad arrivare. Un modello di responsabilità e condivisione che si fa strada anche grazie ai testamenti solidali. E soprattutto nella fase dell’emergenza Covid questa tendenza si è rafforzata e confermata».
Un dato che si allinea con l’altruismo e la positività dei senior rilevata nel Rapporto Censis-Tendercapital. Dopo il Covid, infatti, gli anziani italiani sembrano guardare al futuro con più fiducia e meno pessimismo rispetto ai più giovani. «La componente “silver”, nonostante sia quella più colpita dalla pandemia, potrebbe essere determinante per uscire dalla crisi economica e sociale che ne è scaturita», ha commentato Bartoli.
Lascito solidale: come fare?
Oltre alle somme di denaro da devolvere alle organizzazioni no-profit, è possibile anche donare azioni, titoli d’investimento e beni immobili come case, appartamenti e terreni o beni mobili come macchine, arredamento, gioielli o opere d’arte. Questa operazione può avvenire anche quando il testatore è ancora in vita, ma senza il titolo di donazione. Secondo questa modalità, infatti, il lascito solidale è il corrispettivo di un servizio di assistenza e, in cambio del bene o della somma di denaro donata, l’organizzazione si impegna ad assistere il testatore finché è in vita.
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