L’ottimismo allunga la vita? Contrariamente a quanto affermato sino ad oggi, sembra di no. Ma non la riduce nemmeno. È questo, in sintesi, il risultato di un lungo studio effettuato dal QIMR Berghofer Medical Research Institute in Australia.
I ricercatori che lo hanno condotto, hanno scoperto che le persone fortemente pessimiste sul futuro corrono un rischio maggiore di ridurre la propria aspettativa di vita rispetto agli ottimisti. Ma hanno anche rilevato che essere ottimisti non è garanzia di un prolungamento degli anni di vita. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Scientific Reports.
Uno studio condotto sugli over 50
L’indagine è partita nel 1993 e ha coinvolto quasi 3.000 partecipanti australiani con un’età superiore a 50 anni. All’epoca gli intervistati hanno risposto ad un questionario sul loro orientamento verso il futuro. Il test si è poi concluso nel 1995 e i risultati collegati ad una ricerca più ampia sullo stato di salute degli australiani. Il questionario somministrato ha misurato il grado di ottimismo o di pessimismo attraverso affermazioni positive come “Sono sempre ottimista sul mio futuro” o “Le cose non vanno mai come voglio io”.
Venti anni dopo le risposte sono state sottoposte a un controllo incrociato con l’Australian National Death Index per scoprire quante persone erano decedute e la causa. Dei 3.000 intervistati più di 1.000 erano passati a miglior vita.
Nessun collegamento tra ottimismo e maggiore aspettativa di vita
Il coordinatore della ricerca, il dottor John Whitfield del gruppo di epidemiologia genetica di QIMR Berghofer, ha affermato che i partecipanti con un punteggio più alto in pessimismo hanno la probabilità di un’aspettativa di vita ridotta di due anni rispetto a coloro che hanno ottenuto punteggi bassi. Inoltre: «Abbiamo scoperto che le persone fortemente pessimiste sul futuro avevano maggiori probabilità di morire prima per malattie cardiovascolari e altre cause di morte, ma non per il cancro», ha affermato lo studioso.
Per chi, invece, ha un atteggiamento più positivo: «I punteggi di ottimismo, non hanno mostrato una relazione significativa con la morte, né positiva né negativa». In pratica, quelli che avevano ottenuto un punteggio elevato sulla scala dell’ottimismo hanno dimostrato di non avere un’aspettativa di vita superiore alla media.
Cosa ci dice la comparazione con gli altri studi
A onor del vero c’è da dire che alcuni studi precedenti avevano mostrato una correlazione tra ottimismo e pessimismo e malattie specifiche, come quelle cardiovascolari o l’ictus. Una recente meta-analisi, cioé un confronto e sintesi di più studi, ha confermato queste associazioni. In generale, le persone più ottimiste hanno una sopravvivenza più lunga rispetto alle persone più pessimiste.
Il suggerimento
Ora, pur avendo dato un colpo consistente alla teoria secondo cui l’ottimismo allunga la vita, è lo stesso coordinatore della ricerca a fare un’altra considerazione. Infatti, secondo il dottor John Whitfield: «Capire che la nostra salute a lungo termine può essere influenzata dalla capacità di vedere il bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto, potrebbe essere il suggerimento di cui abbiamo bisogno per cercare di cambiare il modo in cui affrontiamo il mondo e provare a ridurre la negatività, anche in circostanze davvero difficili».
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