L’attività ospedaliera in Italia è tornata a crescere. Ma non abbiamo ancora raggiunto i livelli pre-Covid.
Nel 2022 si è verificato un aumento dei ricoveri negli ospedali rispetto al 2021. Ci stiamo riavvicinando ai livelli precedenti alla pandemia. Tuttavia si tende a registrare una riduzione del 10% rispetto al 2019. A dirlo sono i dati dell’edizione 2023 del Programma Nazionale Esiti (PNE), presentato dall’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, relativi all’assistenza prestata nel 2022 da 1.400 ospedali fra pubblici e privati.
I numeri dei ricoveri negli ospedali
Nello scorso anno si è registrato un aumento dei ricoveri (+328 mila) rispetto al 2021. La ripresa ha riguardato in particolare i ricoveri programmati e quelli diurni. Complessivamente, nel triennio 2020-2022, la riduzione dell’attività ospedaliera rispetto al 2019 è stata di 3 milioni e 800mila ricoveri.
Analizzando alcune delle diverse aree di intervento, si è registrato un lieve incremento dei ricoveri nell’area cardiovascolare, e in particolare per i casi di infarto miocardico acuto, con 1.200 pazienti in più rispetto al 2021. Nell’area muscolo-scheletrica, in particolare nel trattamento della frattura del collo del femore, sono 418 le strutture che hanno raggiunto la soglia dei 75 interventi all’anno, e che hanno coperto il 96% dell’attività chirurgica complessiva.
Migliora anche la proporzione di pazienti over 65 operati entro le 48 ore: 53% contro il 48% del 2021. Riguardo gli interventi di protesi all’anca, si è avuto un completo riallineamento ai livelli pre-pandemia, con mille ricoveri in più rispetto al 2021. Ma se il settore pubblico ha visto una riduzione del divario passando da -12% nel 2021 a -5,4% nel 2022, il privato è cresciuto, passando da +13% nel 2021 a +24% nel 2022.
La chirurgia oncologica
Nella chirurgia oncologica sono stati considerati gli interventi al seno, ed è stato registrato un riallineamento ai valori del 2019, dopo la riduzione delle ospedalizzazioni, con circa 7mila ricoveri in meno nel 2020.
Nel tumore del pancreas c’è stato un leggero incremento del numero di operazioni (+2,7%), ma durante la pandemia il numero di interventi era rimasto invariato.
Valutazione delle diverse strutture
Un terzo delle strutture è stato valutato solo per una o due aree cliniche, e dei 331 ospedali valutati per un minimo di 6 aree cliniche, solo l’Istituto clinico Humanitas di Rozzano ha ottenuto una valutazione di qualità alta o molto alta per tutte le specialità considerate. Tra le strutture pubbliche, quella con la valutazione migliore è stata l’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche.
Nella maggioranza degli ospedali è stato invece rilevato che convivono aree di qualità molto alta con altre di livello molto basso.
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