L’Orienteering è il nuovo passatempo green perfetto per l’autunno, adatto a tutte le età.
Che cos’è l’orienteering? Una passeggiata nella natura, con una mappa e una bussola per spostarsi all’aperto da un punto all’altro. Non esiste un percorso prestabilito, quindi l’abilità e il divertimento derivano dal cercare di trovare la strada migliore da percorrere. Questa nuova attività sportiva, nata in Norvegia nel 1987, sta conquistando ora anche l’Italia, come dimostra il successo dei Campionati Europei da poco conclusi in Veneto. Qui, infatti, si è svolta una gara a cronometro nel corso della quale i partecipanti, armati solo di bussola, dovevano individuare su una cartina l’itinerario più rapido per raggiungere diversi punti sul territorio. Nata come una disciplina nei boschi, l’Orienteering dal 1996 è stata adattata per la valorizzazione dei centri storici e dei grandi parchi cittadini.
Un’avventura per il corpo e per la mente
Il regolamento sportivo prevede che si possa praticare in squadra o singolarmente, senza limiti di età. Anzi, le ultime ricerche, la raccomandano ai senior, nell’ambito delle politiche per un invecchiamento sano e attivo. L’Orienteering (letteralmente “orientamento”) è un’attività coinvolgente, che – praticata a livello amatoriale, ciascuno secondo il proprio ritmo -, garantisce un sano esercizio fisico all’aria aperta. Inoltre l’impegno mentale (studiare via via il percorso migliore) e della memoria (sollecitata dal divieto del Gps) aiutano a combattere il declino cognitivo. Tanto che nei paesi scandinavi è praticato persino dagli over ottantenni.
I must have della disciplina
Praticare l’Orienteering in modo amatoriale, rivolgendosi alle società sportive affiliate, è divertente e stimolante. L’attrezzatura base, oltre alla bussola e alla mappa fornita dagli organizzatori della disciplina, richiede abbigliamento e scarpe comodi, adatti al clima e al terreno. Per sicurezza è consigliato portare con sé in uno zaino, oltre ad una riserva d’acqua e ad uno snack, anche una coperta termica, un fischietto e un telefono cellulare per qualunque esigenza. E magari una macchinetta fotografica per immortalare, strada facendo, il paesaggio.
L’Orienteering e il retaggio militare
Obiettivo dell’Orienteering è raggiungere i diversi punti di controllo indicati sulla mappa che generalmente si trovano, ben segnalati, accanto agli incroci dei sentieri o ai muretti. Una volta rintracciati è importante assicurarsi la “timbratura” degli stessi per certificare il passaggio e poi proseguire fino a terminare il percorso. Ancor più divertente è esercitarsi in gruppo, per mettere alla prova le abilità di ciascuno nel campo delle scienze naturali, della cartografia, della tecnologia e della geologia. Del resto prima di diventare uno sport per tutti, l’Orienteering era una delle esercitazioni obbligatorie previste dall’esercito svedese nel XIX secolo.
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