Nel Regno Unito ora c’è una legge che aumenta la sicurezza online, protegge i minori e contrasta il potere delle grandi piattaforme.
Dopo un lungo iter partito nel 2021, il Regno Unito ha approvato l’Online safety bill. L’obiettivo è eliminare i contenuti illegali, compresi quelli che riguardano gli abusi sui bambini, l’hate speech, il revenge porn e che promuovono comportamenti autolesionisti.
La Legge prende spunto dai post e commenti razzisti che due anni fa, in occasione della sconfitta dell’Inghilterra agli Europei di calcio, erano comparsi sui Social contro alcuni calciatori della nazionale.
I doveri dei Social in base alla legge
Come ha spiegato la Segretaria di Stato per la scienza, l’innovazione e la tecnologia, Michelle Donelan, “ciò che è illegale offline deve esserlo anche online”. Dunque le piattaforme dovranno impegnarsi a rimuovere nel minore tempo possibile i contenuti pericolosi, introdurre strumenti che impediscano ai più piccoli di accedere a contenuti non adatti applicando misure di controllo dell’età, e favorire le segnalazioni di eventuali problemi da parte dei minori o delle loro famiglie.
Chi gestisce i social si assumerà quindi la responsabilità legale di ciò che viene pubblicato nel rispetto delle garanzie fornite dagli utenti con l’accettazione dei termini e delle condizioni sottoscritte al momento dell’iscrizione, oltre a consentire di filtrare i contenuti che non si desidera vedere online.
Le sanzioni per le piattaforme
Le piattaforme che non si adegueranno rischiano multe fino a 18 milioni di sterline, o pari al 10% delle entrate annue a livello globale (la sanzione corrisponderà al valore più alto tra i due).
Nel caso di mancato rispetto delle comunicazioni delle autorità di regolamento sull’abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori, i dirigenti delle aziende tecnologiche rischieranno procedimenti penali e pene detentive.
Con l’Online safety bill il provvedimento si applica a qualunque società internet, indipendentemente dalla sua sede legale, purché accessibile dal Regno Unito.
Un rischio per la libertà online?
L’ente regolatore delle comunicazioni Uk, l’Ofcom, si occuperà di vigilare sull’applicazione della legge, concentrandosi in via prioritaria sui contenuti illegali. Ma i gruppi per i diritti digitali hanno sollevato l’attenzione sulla possibilità di un controllo eccessivo che possa ledere la libertà digitale di tutti gli utenti. Basti pensare ai sistemi di crittografia delle applicazioni di messaggistica istantanea. Se si procede a una decrittazione, viene meno la privacy sui contenuti scambiati, anche se questo può essere utile a individuare contenuti terroristici o di abusi sui minori.
Ma non essendoci una definizione univoca di contenuto “dannoso”, quali saranno le basi per considerare tale il materiale pubblicato? E come si valuterà la capacità del contenuto online di causare danno emotivo, psicologico o fisico al probabile pubblico? Questa soggettività, sostengono alcuni esperti di sicurezza online, potrebbe portare gli stessi utenti a mettere periodicamente in discussione le definizioni proposte e i relativi controlli, e a considerarli, magari in breve tempo, anacronistici o eccessivi.
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