È iniziata da qualche giorno la fase più calda di quest’estate 2021. La quarta ondata di calore, quella che ci condurrà sino a Ferragosto, ha preso il via già da lunedì scorso e oggi, mercoledì 11, secondo i bollettini sarà particolarmente intensa e persistente.
Il responsabile di questo caldo anomalo è l’Anticiclone Nord-africano “Lucifero” che da diversi giorni si sta ormai consolidando sul Mediterraneo, facendo salire le temperature a 40° e oltre nelle regioni centro-meridionali e fino a 45° nelle isole.
Caldo e Covid, come difendersi
Anche se il piano di vaccinazioni procede in modo rapido, stiamo vivendo la nostra seconda estate gomito a gomito con il Covid. Come nel caso del 2020, quindi, la pianificazione delle attività per prevenire e contrastare gli effetti del caldo è legata anche all’attuale emergenza sanitaria e alla sua evoluzione. Un’emergenza nell’emergenza, dunque.
Alcuni recenti studi hanno mostrato infatti una minore tolleranza al caldo tra quelle persone che hanno sviluppato una sindrome post Covid (Long-term Covid-19). Il Ministero della Salute ha elaborato quindi un’infografica con diversi consigli su come proteggersi dal caldo durante l’epidemia.
Si tratta di consigli validi per tutti, a cominciare dall’evitare di esporsi al caldo e al sole diretto, così come quelli di uscire nelle ore più fresche mantenendo la distanza di sicurezza di almeno 1 metro, di usare i dispositivi di protezione secondo le norme vigenti anche se fa caldo e di recarsi in luoghi pubblici come parchi e giardini nelle ore più fresche della giornata rispettando le distanze di sicurezza ed evitando i luoghi affollati.
Questo fuori. In casa, invece, è bene arieggiare in modo naturale le stanze, assicurandosi che quelle dove si soggiorna maggiormente siano mantenute fresche. Se si usufruisce dell’aria condizionata è sempre bene, di tanto in tanto, areare le stanze ma soprattutto pulire i filtri dei condizionatori.
Altra regola generale da seguire è mantenere il corpo al fresco il più possibile, cercando di contenere l’innalzamento di temperatura. Allo scopo si possono vestire indumenti leggeri e la sera, a letto, è meglio impiegare lenzuola in fibre naturali (evitiamo quelle sintetiche che sviluppano eccessivo calore e non permettono una facile traspirazione). Ovviamente è necessario bere acqua piuttosto spesso per reintegrarla. Ogni giorno, infatti, se ne possono disperdere con un’eccessiva sudorazione anche diversi litri insieme ad una grande quantità di sali minerali. Inoltre, bisogna assolutamente evitare di assumere bevande zuccherate, alcolici, superalcolici e caffè.
Anziani e caldo: un mix pericoloso
Il caldo eccessivo produce disagi per tutti, ma sono le persone anziane e i bambini le categorie che rischiano in particolar modo. Spesso sono le prime vittime di temperature esagerate e l’estate rischia di non essere una “bella stagione” per loro.
Da giugno a settembre infatti le temperature torride e le ondate di calore – in particolare quelle che hanno caratterizzato gli ultimi anni – possono rivelarsi pericolose, se non letali, per i soggetti più deboli.
In particolare per gli anziani. Quando la colonnina del termometro si alza troppo, infatti, sarebbe meglio se chi ha superato gli “anta” rimanesse in casa evitando sia di affrontare le ore più calde (dalle 10 alle 17) sia di fare attività faticose. Dopo una certa età non solo l’organismo non si adatta più come un tempo agli sbalzi di temperatura, ma le condizioni mediche possono modificare la risposta al caldo eccessivo, così come l’assunzione di alcuni farmaci può pregiudicare l’autoregolazione della temperatura corporea per mezzo della sudorazione. L’organismo per contrastare il caldo, infatti, riduce la temperatura mediante la sudorazione. Non disporre di questo sistema di regolazione termica in piena efficienza può quindi essere piuttosto pericoloso.
Segnali di allarme da non sottovalutare
Ma nei soggetti anziani anche l’assunzione di acqua può essere inadeguata visto che, spesso e volentieri, non avvertono o avvertono poco lo stimolo della sete. Anche quando sudano molto, rischiano perciò di non reintegrare in modo sufficiente i liquidi persi e, di conseguenza, di disidratarsi.
Il pericolo neanche troppo improbabile è che, con le temperature di questi ultimi giorni, perdano troppa acqua per riuscire a mantenere integre le funzioni vitali. In questo caso ci sono segnali di allarme che non vanno trascurati. Come l’improvvisa comparsa di crampi, eritemi o papule (si tratta di piccoli rigonfiamenti della pelle). Ma anche il ridurre le attività quotidiane non va sottovalutato. Interrompere attività normalissime come quelle di lavarsi, vestirsi, mangiare, recarsi in bagno, spostarsi in casa possono essere letti come i primi segnali di un malessere che cova, che non è non ancora grave ma che potrebbe condurre verso altri scenari come confusione mentale, se non addirittura convulsioni e sincopi.
Prima regola quindi per chi è anziano: bere sempre almeno due litri d’acqua al giorno. Quindi, consumare in modo regolare frutta e verdura fresca, evitare cibi grassi e insaccati, prediligere pasti leggeri, evitare sempre e comunque gli alcolici. Inoltre, se dispone di un condizionatore, è bene che l’anziano lo tenga ad una la temperatura tra i 24 e i 26°, ricordandosi ovviamente di provvedere alla pulizia regolare dell’impianto. Che altro? Schermare, ad esempio, le finestre esposte al sole in modo da non far entrare il caldo afoso.
I consigli del Ministero e i bollettini giornalieri sulle ondate di calore
Dal portale del Ministero della Salute si possono scaricare diversi opuscoli, tutti con numerosi consigli per gestire al meglio situazioni di caldo eccessivo come quello che stiamo vivendo in questi giorni. È contemplata un’ampia serie di situazioni e come affrontarlo (viaggi, bambini, animali, anziani e persone fragili).
Dal lunedì al venerdì, il Ministero pubblica sullo stesso portale fino a metà settembre i bollettini sulle ondate di calore in Italia. Sono elaborati dal Dipartimento di Epidemiologia SSR Regione Lazio, nell’ambito del Sistema operativo nazionale di previsione e prevenzione degli effetti del caldo sulla salute. Il sistema è dislocato in 27 città italiane e consente di individuare, ogni giorno, per ogni specifica area urbana, le condizioni meteo-climatiche a rischio per la salute.
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