Con l’uscita degli Stati Uniti l’Organizzazione mondiale della sanità perde il suo principale finanziatore. Il precedente di Trump e la posizione dell’Italia
Il ritiro a sorpresa di Trump dall’Oms, secondo gli esperti, è una seria minaccia per la salute mondiale. Il 14.53% dei finanziamenti, infatti, provengono dagli Usa. Il neopresidente appena eletto ha ordinato a tutto il personale sanitario statunitense di cessare immediatamente ogni collaborazione con l’Organizzazione. Un gesto che, dicono gli esperti, finirà col rallentare la ricerca sulle epidemie di malattie come il vaiolo delle scimmie, la febbre di Marburg e l’influenza aviaria.
Il precedente del tycoon
È la seconda volta che Trump tenta di ritirarsi dall’Oms. Lo aveva già fatto nel 2020, verso la fine del suo primo mandato, con una lettera al Segretario generale delle Nazioni Unite. Nell’ordine esecutivo, Trump cita la “cattiva gestione da parte dell’Oms della pandemia di Covid-19 derivante da Wuhan, Cina e altre crisi sanitarie globali. La sua incapacità di adottare riforme urgenti e di dimostrare indipendenza dall’inappropriata influenza politica degli stati membri”.
I dubbi degli esperti
Hanno espresso dubbi e costernazione anche gli esperti statunitensi, consapevoli del ruolo di “sentinella” e di difesa dell’Oms per gli stessi Stati Uniti. Anche perchè i focolai delle epidemie scoppiano generalmente in altri paesi. Sul Time Paul Spiegel del Dipartimento di salute internazionale, ha dichiarato: “L’Oms può essere migliorata; ci sono inefficienze, come in tutte le organizzazioni. Ma il ritiro non consentirà le riforme richieste, anzi le ostacolerà”.
La mission dell’Oms
Con 194 paesi membri, l’Oms è responsabile di una serie di importanti programmi di salute pubblica. Ogni anno, scienziati e sanitari di tutto il mondo, determinano quali ceppi di influenza e Covid-19 includere nelle versioni aggiornate dei rispettivi vaccini. L’Oms è stata determinante nel coordinamento dell’eradicazione del vaiolo e ora è al lavoro per sradicare la poliomielite. Nell’ultimo biennio ha investito inoltre per il diritto universale alla salute e la sorveglianza sanitaria, elaborando strategie di risposta a future crisi sanitarie.
L’Italia non abbandonerà l’Organizzazione, ma più controlli
Il ritiro di Trump lascerà come maggiori finanziatori la Bill& Melinda Gates Foundation (13.67%) e la Gavi Alliance (10.49%). La Commissione europea partecipa per il 7.82% e l’Italia per lo 0.36%, al 19° posto e dopo Germania, Francia, Austria, Svizzera e Turchia. Il ministro della Salute Schillaci ha dichiarato che il paese non uscirà dall’Oms. Ma ha chiesto più chiarezza e controlli sull’impego delle risorse e sulla governance. Solo nel 2024 abbiamo contribuito con 25,8 mlm di dollari, tra contributi obbligatori e volontari. Tuttavia, afferma, il ruolo della cooperazione internazionale per le emergenze sanitarie mondiali non è in discussione.
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