In meno di 20 anni, a livello globale, l’aspettativa di vita è aumentata in media di oltre 6 anni. È passata, infatti, dai 66,8 anni del 2000 ai 73,4 del 2019. A dirlo sono le Stime Globali sulla Salute 2019 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che, naturalmente, non tengono ancora conto dell’impatto della pandemia Covid-19.
Ma non tutti questi anni di vita in più guadagnati sono vissuti in buona salute. Aumentano, infatti, gli anni vissuti con disabilità. Per questo, avvisa l’Oms, occorre impegnarsi molto di più sulla prevenzione.
Quanti anni in più viviamo in buona salute
Rispetto all’aumento dell’aspettativa di vita alla nascita che nel 2019 ha raggiunto 6,6 anni a partire dal 2000, gli anni vissuti in buona salute sono 5,4. In effetti, spiega l’Oms, la disabilità è in aumento. In larga misura, le malattie e le condizioni di salute che causano il numero più alto di decessi sono anche quelle responsabili del maggior numero di anni di vita in buona salute persi. Per fare un esempio: malattie cardiache, diabete, ictus, cancro ai polmoni e broncopneumopatia cronica ostruttiva hanno causato – nel 2019 – la perdita di quasi 100 milioni di anni di vita in salute rispetto al 2000.
Le principali malattie causa di decessi
Nel suo rapporto l’Oms ha stilato la classifica delle prime 10 malattie che negli ultimi venti anni hanno causato il maggior numero di decessi a livello globale. Il più grande killer del mondo è la cardiopatia ischemica, responsabile del 16% dei decessi totali nel mondo. Dal 2000, il più grande aumento dei decessi è stato per questa malattia, passando da oltre 2 milioni a 8,9 milioni di decessi nel 2019. L’ictus e la broncopneumopatia cronica ostruttiva sono la seconda e la terza causa di morte, responsabili di circa l’11% e 6% dei decessi totali. Le infezioni respiratorie rappresentano la quarta causa di morte. Tuttavia, il numero di decessi è notevolmente diminuito: nel 2019 ha causato 2,6 milioni di vittime. Sono 460.000 in meno rispetto al 2000.
L’Alzheimer e altre forme di demenza sono oggi tra le prime 10 cause di morte, attestandosi al terzo posto sia in America che in Europa nel 2019. Le donne sono colpite in modo sproporzionato. A livello globale, il 65% dei decessi per Alzheimer e altre forme di demenza è rappresentato da loro. I decessi per diabete sono aumentati del 70% a livello globale tra il 2000 e il 2019, soprattutto tra gli uomini. C’è invece una diminuzione globale dei decessi per malattie trasmissibili, anche se restano molto alti nei Paesi a basso e medio reddito.
Nel 2019, le polmoniti sono state classificate come la quarta causa di morte. Tuttavia, il numero globale di decessi è diminuito di quasi mezzo milione rispetto al 2000. Lo stesso vale per l’Aids, sceso dall’ottava causa di morte nel 2000 alla diciannovesima nel 2019, e per la tubercolosi, passata dal settimo posto nel 2000 al tredicesimo nel 2019, con una riduzione del 30% dei decessi globali.
Il diabete è entrato nelle prime 10 cause di morte, con un aumento del 70% dal 2000, specie tra gli uomini.
Fondamentale agire sulla prevenzione: il Covid-19 insegna
Ad oggi, il Covid-19 ha tragicamente causato più di 1,5 milioni di vite. Le persone che vivono in condizioni di salute preesistenti (come malattie cardiache, diabete e condizioni respiratorie) sono a maggior rischio di complicanze e morte a causa del virus.
«Queste nuove stime sono un altro promemoria della necessità di intensificare rapidamente la prevenzione, la diagnosi e il trattamento delle malattie non trasmissibili», ha affermato Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms. «Sottolineano l’urgenza di migliorare drasticamente l’assistenza sanitaria di base in modo equo e olistico. Una forte assistenza sanitaria di base è chiaramente il fondamento su cui tutto si poggia, dalla lotta alle malattie non trasmissibili alla gestione di una pandemia globale».
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