Michele Recupero racconta Crivop Italia Odv una storia di sostegno e assistenza per i detenuti e le loro famiglie
La vita dentro le sbarre è il suo pane quotidiano. Michele Recupero, classe 1967, ex guardia particolare giurata, presiede la Crivop Italia Odv e opera in 20 istituti penitenziari, raggiungendo Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Calabria, Sicilia, con un grande esercito di 185 volontari. Grazie anche a un protocollo di intesa con il Dipartimento Amministrazione Penitenziaria rinnovato il 24 giugno 2024: «Era il 2006 – racconta – quando mi chiesero di occuparmi di Maurizio, un senzatetto che si rivelò essere un ex detenuto. Da quel momento, sempre più enti caritativi locali iniziarono a chiedermi di prendermi cura di altre persone in difficoltà. Mi occupavo di farli ricoverare in ospedale per disintossicarsi dall’alcool, inserirli in comunità terapeutiche, ottenere per loro documenti e una residenza temporanea, riunirli con le loro famiglie e, in alcuni casi, aiutarli a trovare un lavoro».
Una bella parentesi che ricorda Michele, quella della Le.L.A.T. (Lega Lotta Aids e Tossicodipendenze), una realtà virtuosa che si occupa di recupero: «Frequentai – precisa – anche un corso di formazione per volontari e poi divenni un operatore di comunità. Fu lì che iniziai a lavorare con detenuti che scontavano una pena alternativa al carcere, e nacque in me il desiderio di entrare nell’Istituto di Messina per aiutare i detenuti con problemi di tossicodipendenza. Anna Maria Garufi, l’anima della Le.L.A.T, mi chiese: “Te la senti di entrare per inserire i ragazzi tossicodipendenti nella comunità?”.
Ad aprile 2007 si aprì così un nuovo capitolo della mia vita». E una volta che le richieste di aiuto si moltiplicarono crebbe il desiderio di fare “qualcosa in più”. Il 1° dicembre 2008, fondò la Crivop Onlus. Erano in tre. La chiamò Crivop perché rappresentava la sua identità: di Cristiano, Volontario, che opera nel Penitenziario: «In appena due anni, raggiungemmo – continua – 19 istituti penitenziari e riuscimmo a metterci in contatto con quasi 400 detenuti. Questo fu possibile anche grazie ai trasferimenti dei detenuti stessi che, spostandosi in altre strutture, continuavano a richiedere il nostro sostegno ovunque fossero stati trasferiti». Nel 2014 il primo corso a Genova Marassi. Nel 2015 è stata costituita la Federazione Crivop Italia onlus, con l’intento di raggruppare Sicilia, Calabria, Campania e Liguria, fino a quando nel dicembre del 2019 la Federazione Crivop Italia onlus si è trasformata in una organizzazione di volontariato nazionale. Le Crivop regionali sono state dismesse e oggi la Crivop Italia Odv conta tanti volontari che portano speranza».
Nella missione, condotta a bordo di un camper, oltre Michele ci sono alcune donne: la moglie Cettina, che quando è libera dal lavoro lo accompagna ovunque, e soprattutto la madre, esempio per tanti, Giuseppa Lo Re, una donna generosa nata nel 1942. Di fatto una delle volontarie più anziane della Crivop Italia Odv, sia per età che per servizio, con la matricola 005.09. «All’età di 67 anni – ricorda Michele, il figlio – è stata tra le prime a unirsi all’associazione (allora Crivop Onlus, fondata nel 2008), diventando la quinta volontaria iscritta. Ricordo con grande ammirazione il suo zelo e la determinazione con cui affrontava le attività di volontariato ogni fine settimana. Con un vecchio camper dell’associazione, che usavamo per sostenere le famiglie dei detenuti davanti alla casa circondariale di Messina, ci avventuravamo in tutta la Sicilia per promuovere e avviare attività di supporto negli istituti penitenziari e far conoscere la missione in varie città siciliane. Il gruppo partiva il venerdì e rientrava a Messina la domenica sera».
Nel corso degli anni, Pina ha partecipato attivamente a presentazioni della Crivop in diverse città italiane e ha preso parte a numerose missioni negli istituti penitenziari sia in Sicilia che nel Nord Italia. Ha anche svolto attività di volontariato a favore delle persone senza fissa dimora a Messina, trascorrendo anni interi sul camper parcheggiato fuori dalla Casa circondariale di Gazzi, dove offriva supporto alle famiglie dei detenuti: intratteneva i bambini e offriva un caffè o un tè alle madri in attesa di incontrare i propri cari: «Ciò che rende Pina – i toni si fanno decisi -, ovvero mia mamma, unica tra le volontarie è la sua fede cristiana profonda. Oggi, all’età di 82 anni, a causa di problemi di salute si dedica solo all’assistenza dei senza fissa dimora, il martedì sera dalle 18.00 alle 20.00, presso la postazione “Mai più ultimi” alla stazione di Messina». In cantiere ci sono tanti altri progetti: «Da quando ho fondato questa realtà custodisco un sogno nel cassetto: realizzare il “Crivop Village”.
Ogni volta che incontro detenuti che hanno compreso i propri errori, ma a cui mancano i mezzi per avviare un percorso di riabilitazione, provo un grande dolore. Ho fiducia che questo desiderio si concretizzi, per offrire una speranza a coloro che l’hanno persa, accogliendoli al “Crivop Village” e guidandoli verso un reinserimento graduale nella società». E i piani non si sono fermati neanche con le ferie agostane: «Tra i molti progetti portati avanti in questi 17 anni negli istituti penitenziari – conclude -, il “Summer Days” è stato significativo, portando una ventata di freschezza nella calda estate del 2024. Karaoke, giochi senza frontiere e una festa con l’anguria sono state le attività più apprezzate dai detenuti. In un periodo in cui tutto si fermava e molti erano in vacanza, la nostra presenza ha rappresentato un vero sollievo per loro. Vedere i detenuti ringraziarci per essere lì anche in estate è stato impagabile».
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